100 anni di Danubio, Mulino Caputo lancia un contest.

Parte da Napoli la celebrazione della ricorrenza di un dolce-rustico che compie 100 anni. L’idea è di Antimo Caputo, ad del mulino di Napoli: “Abbiamo ideato un contest rivolto a chi ama cucinare e preparare bontà. Noi siamo molto attenti alle nostre tradizioni e al lavoro degli artigiani che, da sempre, hanno profuso energie e idee per creare prodotti tipici. Quella del Danubio è la rivisitazione di una specialità d’oltralpe, diventata squisitamente napoletana e da qui diffusa in tutt’Italia, grazie alla tipica esuberanza della creatività partenopea” dice Caputo.

Dolce o salato, il Danubio a Napoli è un’istituzione: non c’è festa, rinfresco o buffet che non lo preveda. Per celebrare il centenario, Mulino Caputo lancia un social contest fotografico (con ricetta acclusa) rivolto a quanti siano appassionati di impasti, lievitazioni e arte bianca. Un contest ma anche un riconoscimento a quel pasticcere, Giovanni Scaturchio, calabrese di nascita, napoletano di adozione, che sposò una signora nativa di Salisburgo.

Fu proprio lei a portare in dote la ricetta di un dolce boemo: il Buchteln, molto diffuso nella cucina austriaca e in quella ungherese. Così, quando Scaturchio aprì la sua pasticceria a Napoli nel 1920, lanciò le “Brioscine del Danubio”, con il tempo chiamate solo “Danubio”.

La storia della cucina napoletana è ricca di revisioni, riletture e reinterpretazioni di ricette arrivate, nel tempo, da tutte le parti del mondo. E il Danubio non fa eccezione: in città, accanto alla versione dolce, si sono imposti ripieni rustici, che prevedono la presenza di formaggio, salame e prosciutto, e che riscuotono grande apprezzamento.
Ma quale si preferisce? Quella dolce o quella salata? E qual è la ricetta giusta? Per partecipare al contest occorre pubblicare una foto della versione del Danubio, degli ingredienti utilizzati e la relativa ricetta utilizzando l’hashtag #danubio100 e #mulinocaputo. Fino al 20 novembre ci sarà la possibilità di stare in primo piano sui canali social del Mulino di Napoli. (ANSA).

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