Turismo sul Vesuvio, Confesercenti attacca ente Parco: persi migliaia di turisti e ricavi per 900 milioni.

L’assessore regionale al turismo, Felice Casucci, ha riunito allo stesso tavolo il Presidente dell’Ente Parco Vesuvio, Agostino Casillo, e le associazioni di categoria nel tentativo di aprire un dialogo finalizzato alla risoluzione dei problemi che stanno complicando non poco il lavoro degli operatori turistici, con conseguente calo dei visitatori.

All’incontro, in rappresentanza di Confesercenti/Assoturismo, hanno partecipato Gennaro Lametta, Roberto Pagnotta e Paolo Cappelli.

Pomo della discordia le modalità di acquisto dei biglietti per la visita del cratere e la mancanza di servizi per il turista.

Secondo l’Ente le agenzie di viaggio per vendere i biglietti (per visitare il Vesuvio) dovrebbero pagare un canone annuale di circa 1000 euro volto all’utilizzo di un software, senza però avere la possibilità di un ritorno economico sotto forma di percentuale sul prezzo. Sarebbe come chiedere ad un commerciante di vendere un determinato prodotto senza alcun guadagno ed allo stesso tempo dover anche pagare per venderlo. Le agenzie non contestano il mancato riconoscimento della percentuale, ma la paradossale richiesta di pagare un canone per vendere quei biglietti.

Per quanto riguarda, invece, la scarsa attenzione verso il turista, Confesercenti/Assoturismo ha evidenziato la totale assenza di servizi igienici e, dato il debolissimo segnale Wi-Fi, l’impossibilità di poter acquistare in loco un ticket di ingresso al cratere attraverso la biglietteria virtuale.

Nonostante il prezioso contributo dell’assessore Casucci, al momento la resistenza dell’Ente Parco Vesuvio non consente di trovare un punto di incontro a tutto discapito del lavoro degli operatori e dell’affluenza turistica.

Giova ricordare che le presenze di turisti sul Vesuvio, in epoca pre-covid, erano circa 750.000 l’anno, mentre da gennaio ad oggi l’Ente Parco ha registrato soltanto 60.000 visitatori.

La drastica diminuzione del numero di turisti non è attribuibile solo alla pandemia ma anche all’impossibilità dei Tour operator di poter programmare le visite, in considerazione dell’esiguo numero di biglietti giornalieri disponibili. Un danno per tutti.

Confesercenti/Assoturismo, come sempre, ha offerto la propria disponibilità a collaborare per trovare delle soluzioni: software per il ticketing gratuito, biglietteria fisica, servizi igienici per i turisti e maggiori controlli per la sicurezza dei visitatori.

Auspichiamo che la Regione possa intervenire in fretta – ha detto Vincenzo Schiavo, Presidente di Confesercenti Campania –  per poter dare al presidente dell’Ente, Casillo, quelle indicazioni necessarie, sia economiche che politiche, affinchè il Parco del Vesuvio torni ad essere un luogo attrattivo e non un posto che, allo stato attuale, sta creando molti problemi a turisti e operatori. Non bisogna dimenticare che il settore del turismo in Campania ha già perso, per via dell’emergenza Covid, oltre 900 milioni di fatturato. Confidiamo nella sensibilità dell’assessore Casucci sperando che riesca ad individuare le strategie giuste per consentire al Presidente del Parco Casillo di interagire in modo proficuo col mondo del turismo. L’obiettivo comune deve essere quello di restituire al Vesuvio quello che è sempre stato il suo ruolo: un’eccezionale opportunità per tutti, un attrattore per i turisti di tutto il mondo e un’occasione di sviluppo economico per migliaia di professionisti che si impegnano tutti i giorni per portare a casa il pane alle loro famiglie”.

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