Viaggi Italia-USA in tempo di pandemia: cosa c’è da sapere

Che le abitudini di viaggio siano cambiate nettamente durante il Covid-19 è ormai evidente. Nonostante ciò, ci possono essere differenze sostanziali tra un Paese e l’altro. Una delle domande che più di frequente vengono poste dagli italiani che avevano organizzato un viaggio o erano in procinto di farlo, è rivolta alla situazione degli Stati Uniti. Si sa, gli States sono una delle mete maggiormente ambite quando si tratta di viaggi, che si tratti di road trip tra amici, luna di miele, una visita alla Grande Mela, e altro ancora.

Se un tempo, per essere pronti a partire, bastava informarsi per ottenere i documenti necessari, come l’autorizzazione ESTA, oggi le cose sono più complicate. Vediamo dunque di capire come funzionano ad oggi i viaggi negli Stati Uniti, e se è possibile per gli italiani intraprendere questo viaggio oppure no.

Una decisione altalenante

Così come le carte in tavola sono cambiate diverse volte in Italia, tra zone rosse, gialle e verdi, coprifuoco e quant’altro, anche nel caso dei viaggi per gli States le regole non sono state le stesse per tutto il periodo del Covid. Anche tutti gli spostamenti da e per gli USA hanno subito tagli piuttosto netti, e i Consolati mettono in evidenza nei loro rapporti quanto siano grandi i problemi causati.

Ai tempi di settembre e ottobre 2020 c’è stata una parziale riapertura degli spostamenti aerei tra Italia e USA, ma non si trattava di viaggi per scopo turistico. I motivi dovevano essere più seri, in molti casi vere e proprie necessità, come il lavoro o lo studio. Il Governo degli Stati Uniti autorizzava infatti trasferte per motivi di salute, lavoro, studio, oppure per quei familiari che per diversi motivi si erano ritrovati separati e dovevano ricongiungersi. All’arrivo negli States si doveva inoltre rispettare l’obbligo di quarantena fiduciaria, pari a 14 giorni, spendibili in un domicilio a scelta (l’importante era che restasse quello per tutta la durata della quarantena).

 

I Paesi che possono avere accesso e quelli a cui è vietato

L’Italia, secondo quanto disposto dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, rientra ancora tra i Paesi che non possono organizzare viaggi turistici verso gli USA. Assieme all’Italia, l’ingresso è vietato a: Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Cina, Iran, Regno Unito, Irlanda, Brasile, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria.

 

Al momento, possono entrare negli States:

  • Residenti permanenti negli Stati Uniti (pertanto legittimati);
  • Stranieri il cui coniuge è cittadino statunitense o residente permanente
  • Stranieri che siano però genitori o tutori legali di un giovane statunitense o residente permanente (il soggetto in questione deve avere meno di 21 anni e non deve essere sposato);
  • Stranieri che figurino come fratelli o sorelle di un cittadino statunitense o residente permanente (in questo caso entrambi i soggetti non devono avere più di 21 anni e non devono essere sposati);
  • Stranieri che siano figli o affidatari di un cittadino statunitense o residente permanente legittimo, così come individuo in attesa di adozione che intende poter effettuare l’ingresso negli States ai sensi del visto IR-4 o IH-4.

 

Come funziona per gli studenti

Ci sono alcune eccezioni per gli studenti, entrate in vigore a partire dal 15 luglio. Gli studenti in possesso di un visto F1 o M1 e con I-20 valido possono infatti entrare in territorio USA, devono però accertare di essere iscritti a corsi di studio i quali richiedono una percentuale di frequenza in presenza superiore al 50%. Non risulta pertanto un permesso valido per chi può seguire le lezioni online.

Gli studenti sono ancora soggetti ai requisiti del Dipartimento della Sicurezza Nazionale e del Programma SEVIS e, chiaramente, alle misure nazionali e internazionali di contenimento del contagio. Si deve quindi tenere in conto che anche gli studenti potrebbero doversi sottoporre a quarantena obbligatoria di 14 giorni una volta entrati negli Stati Uniti.

 

Cosa fare se non si può intraprendere un viaggio negli States ora

Chi aveva pensato di viaggiare negli Stati Uniti nell’ultimo anno ha pertanto dovuto declinare il suo desiderio. Questo non significa però mettere da parte tutti i buoni propositi. Per esempio, ci si può informare ancora di più sui luoghi che si sarebbero voluti visitare, e magari scoprirne altri che diversamente non sarebbero stati presi in considerazione. Allo stesso modo si potrà essere più preparati riguardo alla documentazione da fornire, così come per quel che concerne visti e autorizzazioni da richiedere. Chi voleva organizzare un trip on the road avrà più tempo per studiare gli itinerari, per ottimizzare i viaggi pensati tra una tratta e l’altra, e così via.

Magari, quando si potrà tornare a viaggiare negli States, molti scopriranno che il periodo che avevano progettato non sarebbe stato tanto bello come quello in cui gli è stato finalmente possibile.

Advertisements