Borsa Immobiliare, a Napoli mercato negativo.

Case+NapoliMercato immobiliare col segno meno a Napoli, con una stasi delle compravendite, asfittico in provincia: è quanto emerso alla presentazione dell’ultima edizione del listino ufficiale, realizzato dalla Borsa Immobiliare di Napoli, presentato alla Camera di Commercio. Nel dettaglio il mercato immobiliare, analizzato attraverso la rilevazione dei valori nella città di Napoli, mostra un ribasso generalizzato dei valori di compravendita e di locazione degli immobili residenziali, che si attesta su una media di circa -1.1% rispetto all’anno precedente.

Un dato che l’a.d. di Borsa Immobiliare di Napoli, Clemente Del Gaudio commenta: ”Questa stasi dei valori è dovuta prevalentemente al ridursi delle compravendite, conseguenza diretta delle tasse sul patrimonio immobiliare che hanno raggiunto livelli senza precedenti con cambi continui di nomi ed aliquote ballerine che si elevano settimana dopo settimana prima dell’entrata in vigore. Tra Imu, Tasi e Tari nel 2014 gli italiani pagheranno 32,5 miliardi”.

Napoli e provincia – è emerso – registrano una contrazione delle compravendite residenziali del 21,2% nel secondo semestre 2013, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, percentuale che si inserisce nella diminuzione del 15,4% a livello regionale. Le rilevazioni effettuate confermano una completa stasi dei valori di compravendita e locativi nella 1° Municipalità (Posillipo, Chiaia e S.Ferdinando), contenuta la riduzione nel Centro Storico, leggero aumento medio dell’1% dei valori di compravendita a Vomero e Arenella a conferma di un’area che meno risente della crisi del mercato immobiliare.

E ancora: riduzione fino al 2,5% a Napoli Est, male l’area Nord con picchi del -6%, completa stasi dei valori a Soccavo, Pianura e Fuorigrotta e Bagnoli. Per il presidente della Camera di Commercio Maurizio Maddaloni: ”E’un calo sui valori e sugli scambi. Il mercato è un po’ la cartina di tornasole dell’andamento dell’economia di un territorio. Il nostro è un territorio che ancora arranca e la fine della crisi , nonostante gli auspici, è ancor lunga da vedersi terminata e non dobbiamo lamentarci se dal listino emergono questi dati”.

Poi aggiunge ”non ci rassegniamo perché dobbiamo continuare a svolgere il nostro ruolo di accompagnamento e di propulsione di tutte quelle iniziative che possono insistere nel nostro territorio per ridare slancio e vitalità a imprese che sono vitali e che non vogliono buttare la spugna perché prima o poi dovrà arrivare un segnale di ripresa”.

Il presidente dell’Acen Francesco Tuccillo: ”si può invertire la tendenza facendo in modo che la casa finisca con l’essere il bancomat dello Stato: oggi per qualunque esigenza si fa sempre più gravoso il carico fiscale, si aumentano le imposte. A livello nazionale si registrano segnali di ripresa ma qui nel Mezzogiorno ancora non li registriamo. Se non ci sono le condizioni per un cambio di rotta del Governo sulla casa, continueremo a registrare segnali in calo costante”.

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