Casa, le tasse hanno impoverito il patrimonio immobiliare di 2000 miliardi in 5 anni. Confedilizia: tagliare le rendite catastali.

Dal 2011, ossia con l’entrata in carica del governo Monti, si è entrati nel circolo vizioso della tassazione, ossia più è alta la pressione fiscale, più è depressa la crescita, si comprimono le entrate tributarie e di qui i governi cercano di far fronte a questa mancanza di entrate aumentando ulteriormente la pressione fiscale.

In particolare, a subire il peso del carico fiscale negli ultimi anni è stato il patrimonio immobiliare, tanto che per raccogliere un’entrata fiscale di 24 miliardi di € circa, le case hanno perso valore nell’ordine percentuale stimabile tra il 20 ed il 30%, un ammontare di circa 2000 miliardi di €, praticamente dalle 40 alle 80 volte l’ammontare delle entrate ottenute.

Serve a questo punto almeno un segnale di inversione di tendenza, ed è quanto auspicato dal Presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani.

Sforza Fogliani accoglie con favore gli incentivi fiscali che il Governo sta per approvare con la Legge di Stabilità ed il Decreto Sblocca Italia, ma occorre che venga fatto qualcosa in più per il settore immobiliare, essendo questo un comparto che àncora a sè molti altri comparti dell’economia fungendo da volano per lo sviluppo economico.

La perdita dei valori immobiliari riguarda tutti i tipi di abitazione, anche quelli delle fasce più alte e di prestigio nelle località turistiche di èlite come Cortina. Nelle aste giudiziarie si registrano valori di appena un quinto rispetto a quelli stimati dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.

Come detto, nel 2011 si è instaurato il circolo vizioso della tassazione, ricorda Sforza Fogliani, mentre il Governo Prodi aveva aumentato le rendite catastali “solo” del 5%, il Governo Monti le ha aumentate addirittura del 60%. E’ evidente che un carico fiscale del genere sul patrimonio immobilare sia insostenibile e finisca col deprimere molti altri settorei dell’economia italiana.

Confedilizia propone allora al Governo di tagliare del 5% le rendite catastali, un taglio che avrebbe valore soprattutto simbolico e che sarebbe un segnale positivo per far ripartire la fiducia e dare una boccata di ossigeno ad un settore dell’economia che mette in moto altri 18 settori.

 

 

 

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