Nella mattinata odierna, i militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Massa Lubrense hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 9 soggetti indagati per aver commesso i reati di corruzione, peculato, abuso d’ufficio, falsità ideologica e rivelazione del segreto d’ufficio.
Cinque soggetti indagati sono gli ex accertatori e mandatari della SIAE della Circoscrizione di Castellammare di Stabia e Sorrento e gli altri quattro sono imprenditori alberghieri e musicisti coinvolti nella vicenda giudiziaria.
Le Fiamme Gialle hanno inoltre sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca per sproporzione, su disposizione del Tribunale – Ufficio G.I.P. oplontino, beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie nei confronti di 2 ex accertatori SIAE e dei loro rispettivi familiari per un valore di circa due milioni di euro, capitale accumulato in seguito alle attività illecite.
Le indagini di polizia giudiziaria, coordinate e dirette da questa Procura della Repubblica, hanno avuto inizio nel maggio del 2012 e hanno consentito di ricostruire un sistema criminoso, ben radicato nel territorio stabiese e sorrentino, nella gestione dell’attività di accertamento e riscossione del “diritto d’autore” ed il coinvolgimento di numerosissime strutture ricettive presenti nei Comuni di Castellammare di Stabia, Gragnano, S. Antonio Abate, Rimonte, Agerola, Lettere, Vico Equense, Meta, Piano di Sorrento, S. Agnello, Sorrento e Massa Lubrense.
Le complesse indagini hanno permesso di accertare un vero e proprio giro d’affari costituito da pagamenti corruttivi effettuati sotto banco a danno dell’Ente pubblico SIAE.
In alcuni casi accadeva che i titolari delle strutture ricettive o i musicisti, una volta incassata dal festeggiato di turno l’intera tariffa SIAE, avvisavano l’accertatore di zona che, in pieno svolgimento della cerimonia, si presentava per compiere una vigilanza solo formale, in modo da garantire una sorta di regolarità all’azione di controllo e, nello stesso tempo, provvedeva direttamente al ritiro del prezzo della corruzione.
Talvolta però gli accertatori infedeli non riuscivano a soddisfare tutte le richieste di controllo che pervenivano dai loro compiici; in tali occasioni la “bustarella” veniva consegnata dal musicista o dal titolare della struttura ricettiva in seguito.
Proprio per acquisire prove certe dei reati, in alcuni casi militari della Guardia di Finanza, si sono dovuti “infiltrare” in matrimoni, comunioni battesimi, confondendosi tra gli invitati, oppure hanno dovuto fingere di dover organizzare matrimoni.
L’attività svolta questa mattina conclude un’operazione che aveva portato all’esecuzione nell’agosto del 2012 di oltre 70 perquisizioni nei confronti degli uffici della Circoscrizione Mandataria della SIAE di Castellammare di Stabia e Sorrento, nonché di note discoteche, prestigiosi alberghi e ristoranti ed aveva consentito, nel maggio del 2013, di eseguire 4 misure cautelari nei confronti di alcuni accertatori appartenenti alla SIAE.
In data odierna, i militari della Tenenza hanno eseguito un decreto di sequestro “per sproporzione” con il quale sono stati aggrediti i patrimoni illecitamente accumulati da due accertatori SIAE: sono stati sequestrati 8 unità immobiliari, tra cui anche alcune lussuose ville, 3 terreni, 5 motoveicoli, 3 autoveicoli e 4 conti correnti, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.
Nell’esecuzione delle indagini economico-patrimoniali è stato utilizzato il moderno software “Molecola”: la Tenenza di Massa Lubrense ha ottenuto anche il supporto tecnico, nell’ambito del progetto “Mecenate”, di personale specializzato appartenente al Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata – SCICO – con sede a Roma.