Crisi, in spiaggia crollo di presenze del 70% a giugno e luglio. Colpa anche del cattivo tempo.

hotel-sul-mare-in-sardegna-con-spiaggia-privata01“La crisi economica influisce pesantemente sulle vacanze al mare – anche se ormai gli italiani ci devono convivere da diversi anni – tanto che i turisti sono abituati a cercare offerte e promozioni per il lettino e l’ombrellone, ma condizioni meteo così sfavorevoli a giugno e, soprattutto, nel mese di luglio era da tempo che non si verificavano: pioggia e ancora pioggia hanno obbligato tanti clienti a rimanere distanti dagli stabilimenti balneari: tra meno 10 e meno 70% le presenze in spiaggia rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”. Si tratta di un vero e proprio ‘grido d’allarme e di dolore’ lanciato da Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. SindacatoItaliano Balneari che associa circa 10.000 imprese ed aderisce alla F.I.P.E./CONFCOMMERCIO.

La dèbacle colpisce tutta la filiera del turismo: meno clienti al mare si traduce in ristoranti con tavoli vuoti, alberghi che devono fare i conti con camere libere, negozi con merce invenduta, ma anche personale giornaliero a chiamata (come bagnini, camerieri, aiutanti in cucina, addetti alle pulizie, parcheggiatori, animatori) che è rimasto a casa in quanto le giornate di maggior richiesta, come i week-end, sono stati funestanti costantemente da pioggia, vento e basse temperature. “Stimiamo che almeno 50.000 persone, tra i quali molti studenti universitari che lavorano d’estate per pagarsi gli studi, a giugno e luglio sono rimasti disoccupati – prosegue Borgo. Il danno economico per la nostra categoria è superiore ai 400 milioni di euro e comprende, oltre ai servizi di spiaggia, anche il mancato guadagno di bar, ristoranti, piscine, parcheggi e feste serali all’aperto”.

Gli imprenditori balneari le hanno pensate tutte in tema di sconti e promozioni: ombrellone e cabina condivisi, 3 lettini al prezzo di 2, riduzioni fino al 50% dopo le 14,00, ma se manca il sole tutto questo non serve. Anche i meteorologi non ci hanno dato una mano a causa di previsioni spesso approssimative o, addirittura, totalmente sbagliate.

Unica nota parzialmente positiva è stato il ritorno dei turisti stranieri, specialmente tedeschi e austriaci, che hanno affollato i litorali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Il sud della nostra penisola è stato meno condizionato da piogge e temporali, ma purtroppo il segno negativo, anche se più modesto, rimane ugualmente.

In alcune località turistiche la diminuzione delle presenze è stata tale da compromettere seriamente l’economia delle imprese balneari. Il S.I.B. pertanto ritiene opportuno che questo risultato, assolutamente non prevedibile, debba essere tenuto in seria considerazione ai fini della fiscalità sia locale che nazionale.

“Non ci resta che confidare in agosto – conclude Borgo – se è vero che continua ad essere il mese preferito dagli italiani per le vacanze e se anche Madre natura fosse dalla nostra parte, questo connubio potrebbe, almeno, limitare le perdite della stagione estiva 2014, che inogni caso, si chiuderà con un pesante passivo”.

Presenze sulle spiagge, rispetto allo stesso periodo del 2013, secondo un sondaggio condotto su un campione rappresentativo di imprese balneari italiane aderenti al S.I.B. Sindacato Italiano Balneari:

 

Giugno 2014  %

Luglio 2014  %

Abruzzo

– 30

– 40

Basilicata

– 15

– 20

Calabria

– 20

– 25

Campania

– 40

– 70

Emilia Rom.

– 40

– 30

Friuli V. G.

-30

– 40

Lazio

– 30

– 30

Liguria

– 40

– 50

Marche

– 35

– 60

Molise

– 30

– 30

Puglia

– 10

– 20

Sardegna

– 10

– 15

Sicilia

– 20

– 15

Toscana

– 35

– 50

Veneto

– 10

– 15