Una giornata densa di eventi e di emozioni, quella di sabato 13 giugno al Centro Storico di Napoli, per onorare Sant’Antonio da Padova, uno dei Santi compatroni di Napoli che, al tramonto del 18° secolo sostituì San Gennaro, per ben diciotto mesi, nella devozione popolare.
Già in mattinata, scortato da una volante della Polizia di Stato e da agenti della Digos in borghese; dalla Polizia Municipale comprese due unità di Motociclisti e da una squadra di volontari della Protezione Civile dell’Associazione Base Condor, il busto argenteo di Sant’Antonio, forgiato nella seconda metà del 1600, ha lasciato, per la prima volta nella sua storia, la Cappella del Tesoro di San Gennaro, per essere poi esposto alla venerazione popolare nella sede della U.C.O. Maria SS. dell’Arco, presieduta da Salvatore Murolo e che ospita anche la sede legale dell’Associazione I Sedili di Napoli. Festosa l’accoglienza del popoloso rione all’arrivo della statua contenente una reliquia del Santo con momenti di commozione per la benedizione impartita dal parroco di San Lorenzo Maggiore, p. Emanuele Iovannella.
Le onoranze sono poi proseguite nella serata, quando dopo la Santa Messa celebrata nella gremita Basilica di San Lorenzo Maggiore, nel cuore dell’antica Agorà di quella che fu Neapolis, la grande processione che ha fatto corona alla bellissima statua lignea di Sant’Antonio, accompagnata dai militari dell’Arma dei Carabinieri in alta uniforme, preceduta dagli stendardi delle Antiche Arciconfraternite e delle Unioni Cattoliche Operaie, si è snodata lungo i Decumani, passando per la Cattedrale e l’Anticaglia per fare una sosta di preghiera insieme ai degenti nel vecchio Policlinico ed infine davanti alla lapide marmorea in Piazza Miraglia posta a ricordo dei cittadini del rione caduti nella Prima Guerra Mondiale, prima di fare rientro in Basilica.
Durante il percorso la Banda Musicale I Sedili di Napoli, ha intonato l’antico inno a Sant’Antonio e brani di musica sacra, mentre i sacerdoti con il parroco, p. Emanuela Iovannella, hanno poi impartito dallo storico campanile che sovrasta Piazza San Gaetano, la benedizione apostolica ai tantissimi fedeli presenti. Un’eccezionale spettacolo pirotecnico ha sancito la fine della lunga giornata.
” Quest’anno – ha dichiarato Giuseppe Serroni, Presidente dell’Associazione I Sedili di Napoli – le onoranze hanno assunto un carattere innovativo ed allo stesso tempo “antico”, grazie alla volontà dei Frati Minori Conventuali ed all’energia di p. Emanuele; abbiamo collaborato, infatti, insieme ad altre realtà aggregative del Rione San Lorenzo, per restituire alla Festa i suoi antichi e migliori connotati di devozione popolare e per far primeggiare proprio l’aspetto di evangelizzazione insieme a quello culturale, più che quello folcloristico e d’intrattenimento che pure c’è stato. La processione con la reliquia del Santo, infatti si è maggiormente soffermata, dopo diversi anni, nei vicoli più antichi e più popolosi del Centro Storico cittadino dove maggiore è la presenza di indigenti, anziani, monasteri di clausura, disoccupati ed immigrati per portare la Voce e la Solidarietà della Chiesa là dove più se ne sente il bisogno e questo ci ha resi orgogliosi di aver contribuito, insieme alla “Staurita” aderente all’Associazione, a portare un momento di sollievo morale a chi ne ha più bisogno”.
I riti religiosi avevano avuto un prologo giovedì 11 giugno con un convegno sul ruolo della Chiesa negli eventi del 1799 seguito da uno speciale incontro con i giovani artisti, presente anche Eugenio Bennato, che ha inteso riannodare il nodo della Basilica di S. Lorenzo con la tradizione teatrale e musicale partenopea, nel solco degli antichi Oratori Musicali.
Uno spettacolo di musica leggera, organizzato dall’Associazione Terra Mia, ha poi chiuso sabato 13 giugno, con la presenza del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, la tre giorni d’incontro con i devoti e la gente del Rione.