Fuori dagli schermi: interviste ad Angelo Antonucci e Vincenzo Soriano (Camminando nel Cielo).

DSCF1963(1)inizia oggi con le interviste ad Angelo Antonucci e Vincenzo Soriano, rispettivamente regista e co-protagonista di “Camminando nel cielo”, opera ammirata all’appena concluso Giffoni Experience e che tratta di temi delicati come la disabilità ed il bullismo, la rubrica di cinema “Fuori Dagli Schermi”, a cura di Giovanni Bottiglieri

Gazzetta  si propone di realizzare una rubrica di cinema a tutto tondo, capace di guardare oltre lo schermo: non solo film, ma anche e soprattutto spazio al pubblico, agli eventi e alle sale cinematografiche del nostro territorio. Grazie allo strumento del web questa testata riesce ad entrare in contatto con un’utenza sempre più ampia e i tanti confini fin’ora imposti dalla carta stampata lasciano il posto a dei contenuti sempre consultabili e fruibili in qualunque momento e in qualunque luogo. La chiave di questo appuntamento è arricchire i nostri lettori attraverso un archivio di luoghi del cinema, interviste agli esercenti e un archivio di film valutati dalla nostra squadra per restituire le migliori offerte fra le sale cinematografiche storiche della nostra provincia e quelle dei nuovi spazi.

Il nostro intento è altresì quello di collocare le giovani manifestazioni, pensando ai piccoli o grandi Festival del Cinema, su un panorama geograficamente illimitato. Un’attenzione particolare è inoltre dedicata ai forum, al contatto diretto con gli artisti e alle questioni pratiche del fare cinema, sempre più al centro degli interessi dei numerosi giovanissimi, che per semplice svago o per passione dedicano il loro tempo alla visione di un film. Il cinema vive anche al di fuori degli schermi, sia che si proponga di trasporre la realtà, sia che si proponga di crearne una nuova e forse migliore. Gazzetta è costantemente in contatto con questa realtà ed è al servizio del suo pubblico, divulgando settimanalmente informazioni riguardo la qualità tecnica dei film in uscita e proponendo le migliori soluzioni riguardo gli orari e gli “extra” di ogni sala.

Dopo la presentazione al Giffoni Film Festival de “Camminando nel Cielo”, noi di Gazzetta abbiamo intervistato il regista Angelo Antonucci e  l’attore Vincenzo Soriano, che nel film interpreta il padre del protagonista, un ragazzo che è costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente:

11811525_1059339134076527_4426394775550627595_n– Signor Antonucci, che cosa racconta il suo film?
– Questo film racconta il cambiamento che il protagonista vive attraverso una drammatica casualità, ma include sia un destino negativo che un destino positivo. La sofferenza, e quindi la parte negativa, deriva, oltre che dalla condizione in cui il protagonista è messo, anche dal fatto di doversi adattare a una nuova vita in cui vi sono molte limitazioni. Il titolo però suggerisce come il lato positivo del destino possa generare un sollievo rispetto alla sofferenza, infatti il protagonista scopre la passione per il deltaplano.

– Signor Antonucci, quanto è durato il processo produttivo di questo film, dalla scrittura alla sua realizzazione?
– Di storie ne ho tante, ma a questa mi ero dedicato con la passione che mi ha permesso di trovare l’occasione per realizzarla. Dato che avevo il soggetto, ci ho impiegato circa 4 mesi per finirla.

– Il protagonista del suo film è un giovanissimo e, ricordando che è stato già in passato ospite del GFF, nel 2009 con “Nient’altro che Noi” che trattava il tema del bullismo, sembra che il suo rapporto con un pubblico giovane sia costante. Com’è stato tornare al GFF?
– L’esperienza di un Festival internazionale così importante e così vicino ai giovani è importante per la formazione del pubblico e le emozioni che mi ha regalato questo pubblico sono state sicuramente uniche.

– Quale sarà il percorso di questo film?
– La prossima tappa è Roma, perché grazie anche alla vetrina internazionale di Giffoni abbiamo ricevuto diverse proposte dai mercati esteri.

Ecco ora l’attore Vincenzo Soriano che ha interpretato il padre del protagonista.
– Signor Soriano, come ha deciso di partecipare a questo film?
– Insieme al regista abbiamo deciso subito di metterci all’opera poiché avevamo a disposizione una sceneggiatura bellissima e lavorare con il cast mi ha regalato moltissime emozioni, perché girare una storia vera con la presenza di molti giovani è stato fondamentale, anche per quello che si può imparare.

– Imparare dai più giovani?
– Esatto, perché nei loro gesti inconsapevoli riescono a trasmettermi molto, lo vivo soprattutto con mio figlio.

– Per cui la sua esperienza personale è stata d’aiuto nella preparazione del personaggio?

– Sì, direi che la mia esperienza personale di padre è stata imprescindibile, anche perché i tempi erano molto serrati ed è stato anche particolare metabolizzare l’intera esperienza. Il film, essendo stato girato da un professionista non ha permesso alcuna perdita di tempo e la realizzazione del sogno è stata immediata, soprattutto perché ciò che un mese prima era solo un’idea, l’abbiamo rivista sullo schermo della Sala Alberto Sordi a Giffoni e ciò ci ha ripagato del duro lavoro e degli sforzi compiuti.

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