Giornata Economia alla Camera di Commercio: cresce la fiducia delle imprese.

Eco2015“La radiografia presentata ci restituisce un’immagine immediata: si tratta della vivacità imprenditoriale, ovvero del saldo positivo tra nuove imprese iscritte al Registro e cancellate di ben 5950 unità con un record, addirittura italiano, del tasso di crescita nell’ultimo anno. Si tratta comunque di percentuali piccole dell’1,06, a fronte del dato nazionale dello 0,53 e del Mezzogiorno pari a 0,62”.

Lo ha affermato il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Maurizio Maddaloni, all’apertura della XIII edizione della Giornata dell’Economia che si è tenuta presso la sede di piazza Bovio.

Questi i principali dati emersi:

MANUFATTURIERO, SEGNALI CONFORTANTI

Dopo un primo trimestre di buio  anche dal comparto manufatturiero –  che ha fatto registrare le peggiori performance per produzione industriale, fatturato e ordini –  arrivano segnali confortanti per la seconda metà del 2015.

Nonostante queste dinamiche penalizzanti, proprio le imprese artigiane le quali fanno registrare performance sicuramenti tra le più negative, comunicano di prevedere un incremento di produzione. Addirittura le ottimiste, tra queste ultime, superano di 12,7 punti percentuali quelle che prevedono un calo.

TERZIARIO, CALANO LE VENDITE DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE

Anche qui anche il primo trimestre 2015 non ha autorizzato slanci di ottimismo.

Solo nel commercio al dettaglio (che rappresenta la cartina di tornasole dell’economia reale e dei consumi delle famiglie) il saldo tra chi ha incrementato le vendite e chi le ha diminuite, si attesta a meno 32 punti percentuali a Napoli e meno 33,9 in Campania. Un inizio d’anno quindi difficilissimo per le nostre imprese con punti massime per le categorie degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini con percentuali addirittura superiori al 70 per cento tra chi ha subito un decremento delle vendite e chi ha avuto andamento positivo.

LE IMPRESE TURISTICHE

Un dato particolare da sottolineare, è la tendenza positiva nel comparto dei servizi  e in particolare per le imprese del turismo, dove c’è un vero e proprio record tra le imprese della ristorazione, degli alberghi e dei servizi turistici che stimano un incremento di introiti. Gli ottimisti, in questo caso, superano di addirittura il 65,8 per cento (dati di Napoli e provincia) i “pessimisti” (in Campania questo differenziale, comunque positivo, è del 60,3).

Non abbiamo, a tutt’oggi, dati ufficiali sull’andamento della stagione turistica, ma sulla scorta delle tendenze dei primi quattro mesi dell’anno, come evidenziato anche dal recente rapporto della Banca d’Italia, il numero dei pernottamenti in Campania, fa registrare una percentuale di incremento che si avvicina al + 20 per cento rispetto all’anno scorso. A conferma dei dati 2014 con Napoli e la Campania in crescita constante e sostenuta in termini di arrivi e di presenze.

CRESCE L’EXPORT, VOLA L’AGROALIMENTARE

Le esportazioni campane che crescono del 2,3 per cento nel primo trimestre 2015 con punte record, ancora una volta fatte segnare dal comparto alimentare e agricolo, dell’11,5 per cento.

Inoltre, tra il 2011 e il 2014 a fronte di una riduzione delle imprese manufatturiere campane pari a 1.454 unità, quelle alimentari crescono di 89 unità.

ALTRI ASSET: LA CULTURA E L’ECONOMIA DEL MARE

Altri asset (abbondantemente presenti sul territorio regionale) che possono consentire un ulteriore irrobustimento dei processi di ripartenza economica: cultura e mare.

Il complesso dell’imprenditoria culturale e creativa della nostra regione genera appena il 4,6 per cento della ricchezza campana. Un dato ben distante dal 5,9 per cento nazionale (Napoli addirittura si ferma al 4,2 per cento).

Altro asset è sicuramente il mare, dove a Napoli si registra una percentuale di ricchezza prodotta rispetto al Pil locali ben al di sopra della media nazionale (5,8 per la nostra città contro una media del 3 per cento in Italia).

INTERCETTARE I SEGNALI DELLA RIPRESA

Sono questi i segnali da cui ripartire? Sicuramente ce ne sono altri (penso alle attività manufatturiere artigiane, alle imprese dell’innovazione e alle start up trasversali così fortemente “attenzionate” dall’ente camerale partenopeo e dal sistema camerale campano) e tutti da tenere sott’occhio per orientare le politiche di promozione e di sostegno alle attività imprenditoriali.

Sono segnali che inducono ottimismo, ma anche molta cautela.

 

LA FUNZIONE DI SNODO E SINTESI DELLE CAMERE DI COMMERCIO

C’è bisogno del sostegno di tutti. Dalle banche che devono accompagnare la crescita investendo sulle imprese, fino alle istituzioni territoriali e all’ente regionale in primis.

Come sistema camerale siamo in prima linea. Lo abbiamo fatto in questi anni terribili di crisi e lo continueremo a fare, nonostante i tagli imposti ai bilanci.

Lo faremo sostenendo le ragioni di tutto il tessuto imprenditoriale e le ragioni di chi lavora e produce nelle imprese, piccole, medio piccole e anche grandi. Potenziando e riempendo di contenuti concreti la funzione di snodo e di sintesi dell’ente camerale partenopeo e del coordinamento campano delle Camere di Commercio provinciali.