Santa o eretica? Nata a Domrémy o a Parigi? Morta sul rogo nel 1431 o nel suo letto nel 1450? Chi era davvero Giovanna d’Arco, salita agli onori degli altari nel 1920 e meglio conosciuta come “la pulzella d’Orléans”? E quale è stata la vera fine di Hitler? Suicidio e carbonizzazione dei corpi del Fhurer e di Eva Braun? Oppure questo epilogo non si è mai verificato e ha riguardato semmai il sosia di Hitler?
E’ la Storia (con la S maiuscola) la vera protagonista del secondo appuntamento – giovedì 2 aprile ore 18:00 presso la book area Healthy al Vomero (via Merliani 118, Napoli – primo piano) – della rassegna culturale “Strane Coppie” ideata da Antonella Cilento e giunta quest’anno alla settima edizione.
Un incontro dedicato, per la prima volta, ad autori che parlano di se stessi e delle loro opere: Romanzi impossibili: Hitler vs Giovanna d’Arco che vedrà “scontrarsi” Luigi Guarnieri e Marta Morazzoni, coordinati da Antonella Cilento sui rispettivi romanzi, Il sosia di Hitler (Mondadori) e Il fuoco di Jeanne (Guanda) con letture di Imma Villa. Due grandi romanzieri affrontano il romanzo impossibile, racconto di personaggi esistiti che rappresentano simboli del male o del bene per il mondo intero, un appuntamento concepito per descrivere il rischio del narrare e del raccontare il passato al fine di illuminare il presente.
I protagonisti de Il sosia di Hitler (Mondadori, 2014), spy story noir sulla fine del Fuhrer sono tre personaggi molto diversi, l’agente L… Gren… del controspionaggio militare Usa, lo Standartenfuhrer Egon Sommer alle dirette dipendenze di Martin Bormann e il musicista austriaco Mario Shatten. Una storia di incastri, di doppi fondi, di rivelazioni contrastanti e colpi di scena sino alle ultime pagine; un mosaico di confessioni, diari, memoriali, documenti e ricordi di cui è impossibile verificare l’autenticità perché tutto è rimasto sotto le rovine del bunker del Fhurer in una Berlino quasi rasa al suolo dai russi. Al di là della trama, però, ll sosia di Hitler ha per tema la Storia: una ricostruzione incerta, spesso fornita da persone discutibili perché “ogni storia – spiega Guarnieri – è un racconto, persino un’invenzione, i documenti sono quasi sempre narrazioni soggettive, il reale svolgimento dei fatti è distorto dal punto di vista del narratore e persino dai capricci ingannevoli della sua memoria. Narrare la Storia (qualsiasi storia) per me significa metterne a nudo gli ingranaggi e soprattutto mettere in discussione la versione ufficiale degli eventi: la Verità”.