Gli Echi della Rivolta, sabato 11 dalla Basilica del Carmine a Sant'Eligio.

Loc_echi2-2015Per la prima volta nella nuova versione, in occasione della Festa del Carmine 2015, l’itinerario teatralizzato “Gli Echi della Rivolta” dell’Associazione Culturale NarteA andrà in scena sabato 11 luglio (ore 20:30), articolandosi dalla Basilica del Carmine Maggiore al Complesso Monumentale di Sant’Eligio.

La data non è casuale: l’11 luglio 1647 è la sera storica in cui Masaniello radunò una prima grande folla in una chiesa di Napoli e lesse le condizioni che voleva imporre al Duca d’Arcos. Abbandonata la chiesa, si diresse al palazzo del Vicerè, che lo accolse con grandi onori, consapevole di non avere alcuna alternativa. Testi e regia di Febo Quercia. Con gli attori professionisti Carlo Caracciolo, Orazio Cerino e Serena Pisa. Costumi di Antonietta Redina. Prenotazione obbligatoria.

Gli Echi della Rivolta”, nella sua nuova versione, è un’ itinerario teatralizzato capace di catapultare il pubblico nella storia della rivolta napoletana più grande del Seicento: all’ora il regno di Napoli era un’entità statale pienamente legittima e riconosciuta, che in seguito all’editto del vicerè Rodrigo Ponce de León, Duca d’Arcos, il quale impose una gabella sulla frutta, sulle olive e sui legumi, divenne scenario di rivolte e repressioni.

Il 7 luglio, pertanto, nella zona Mercato scoppiò il primo tumulto, subito guidato da un giovane pescivendolo di umilissime origini, chiamato Tommaso Aniello d’Amalfi.

I numerosi autori che raccontarono la vicenda di “Masaniello” lo presentano come una figura autorevole e carismatica, capace di affascinare il popolo napoletano, cui nei primi giorni della ribellione fu imposta una ferrea disciplina. La rivolta si estese subito all’intera città ed ebbe come protagonisti i cosiddetti lazzari.

Dopo aver radunato una grande folla, la sera dell’11 luglio, Masaniello lesse le condizioni che voleva imporre al Vicerè Duca d’Arcos e si recò al Palazzo Reale. In sostanza, egli voleva che le imposte tornassero ad essere quelle del tempo di Carlo V, che l’importo esatto fosse scolpito nel marmo e pubblicamente esposto al mercato, in modo che fosse di pubblico dominio e che fosse riconosciuto il diritto di resistenza del popolo: infatti, in caso di violazione di quella prassi tradizionale, il popolo avrebbe potuto ribellarsi contro il governatore, senza incorrere nell’accusa di ribellione contro le autorità costituite.

Attraverso questo itinerario teatralizzato, ambientato nel 1647, prende vita un’esibizione teatrale che non vuole essere una celebrazione della figura di Masaniello, ma un’esortazione a ricordare quanto forza di un popolo unito può ribellarsi a qualsiasi sopruso.

Si alza il sipario nel chiostro della Basilica del Carmine Maggiore: a partire da questo emblematico luogo, l’Associazione Culturale NarteA presenta “Gli Echi della Rivolta”, inedito itinerario teatralizzato in scena sabato 11 luglio (ore 20:30), in occasione dell’apertura dei festeggiamenti per la Festa del Carmine 2015.

Percorrendo gli spazi fino al Complesso di Sant’Eligio, per rivivere le atmosfere e i personaggi della sommossa napoletana sino all’assassinio di Masaniello avvenuto il 16 luglio dello stesso anno. In una settimana Napoli cambiò volto e tutti coloro che erano stati “pecora”, in pochi giorni si trasformarono in “lupo”. Anche se il potere del denaro riportò tutto alle condizioni originarie, il nome di colui che mosse la rivolta risuona ancora oggi come fosse un mito. Un rumore di fondo riecheggia sempre nella città partenopea, proprio in quel luogo dove pulsa ancora il cuore dei napoletani e si possono sentire “Gli echi della rivolta”.

Testi e regia di Febo Quercia, con gli attori professionisti Carlo Caracciolo, Orazio Cerino e Serena Pisa. Costumi di Antonietta Rendina.

Per partecipare all’evento, è necessario prenotare ai numeri 339.7020849334.6227785. L’appuntamento è fissato presso la Basilica del Carmine Maggiore e il biglietto ha un costo di €12,00 a persona.