La mostra sui 150 anni di Genio Italiano aperta fino al 31 Maggio a Città della Scienza.

È stato il sabato delle idee per l’innovazione quello che si è svolto  all’interno dell’incubatore di imprese della Città della Scienza di Napoli,  uno dei primi partner della rete istituzionale ideata dalla Fondazione SDN e dall’Università Suor Orsola Benincasa e giunta oggi ad unire nel “Sabato delle Idee” dieci prestigiose istituzioni accademiche, scientifiche e culturali della città.

Una rete che oggi unendo le diverse competenze guarda allo sviluppo del Mezzogiorno soprattutto attraverso la ricerca legata all’innovazione e alle nuove tecnologie. Un settore nel quale come ha ricordato il fondatore del Sabato delle Idee, Marco Salvatore, aprendo il dibattito “l’Italia non è certo ai primi posti ed in particolare non lo è la Campania ed è per questo che occorre un forte investimento di formazione e di risorse economiche nel digitale che può essere la vera chiave di sviluppo per la Campania, per il Mezzogiorno e per l’intero Paese”.

Un assist subito raccolto da Vittorio Silvestrini, presidente di Città della Scienza, che, presentando l’eccellenza delle imprese (30 tra startups e PMI che occupano circa 300 dipendenti  e producono oltre 20 mln di euro di fatturato annuo) raggruppate in quella zona di Bagnoli che ancora attende un piano organico di investimento e di riqualificazione, ha evidenziato come “il digitale può cambiare la vita sociale ed economica di un Paese” e come sia necessario, perciò, “passare finalmente alla politica del fare, senza perdersi in una ricerca senza sviluppo”.

Una connessione tra ricerca e sviluppo che è stato proprio il comune denominatore delle idee per l’innovazione sviscerate dai diversi relatori del Sabato delle Idee. A cominciare dalle “botteghe digitali”, la provocazione lanciata dal presidente dell’Associazione Design Industriale, Salvatore Cozzolino, che ha evidenziato “la necessità anche nel settore digitale di una formazione che parta dall’esperienza e l’importanza della ricerca e del lavoro che avvengono all’interno delle piccole realtà, soprattutto nelle nuove microimprese legate al digitale”.

Un esempio di innovazione nella formazione è stato il progetto “studiare impresa” illustrato da Angelo Punzi, amministratore delegato di GMA-Generale Meccatronica Applicata, che in collaborazione con l’Unione Industriale di Napoli, ha creato un percorso aziendale di formazione on the job per gli studenti dei licei classici della città, evidenziando, come ha spiegato Punzi, “quanto sia stretto il legame tra la cultura umanistica di base e l’innovazione tecnologia”.

E del resto è spettato al filosofo Mico Capasso illustrare i risultati di Capware-Tecnologie per la cultura, azienda leader nella valorizzazione dei beni culturali attraverso le nuove tecnologie come le ricostruzioni virtuali che sono diventate uno strumento anche di sviluppo economico nella fruizione del patrimonio museale italiano.

In conclusione spazio al fenomeno dei makers, gli “artigiani digitali”, rappresentati da Alessandro Ranellucci della MakerFair Rome, l’evento nazionale che raduna attorno alle nuove idee il popolo dei makers. “Spinte autonome con obiettivi diversi di un mondo eterogeneo dove si cerca di condividere soluzioni tecnologiche per problemi di vario tipo”, ha spiegato Ranellucci evidenziando la parola chiave di un fenomeno di successo: condivisione di competenze, “perché si tratta di persone con le competenze più disparate che uniscono questi saperi diversi e li condividono attraverso la rete”.

Di fatto un vero e proprio fenomeno di ricerca che ha ispirato le considerazioni finali di Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università Federico II di Napoli, che ha lanciato l’idea di uno spazio tematico di riflessione del Sabato delle Idee da dedicare stabilmente al rapporto tra “Formazione, evoluzione digitale e società”.

 

La mostra su “150 anni di Genio Italiano. Innovazioni che cambiano il mondo”

Al termine dell’incontro, come da tradizione del “Sabato delle Idee”, è seguita una visita guidata ai luoghi della Città della Scienza, con la possibilità di visitare la mostra “150 anni di Genio Italiano. Innovazioni che cambiano il mondo” e di conoscere le realtà d’impresa dell’incubatore di Città della Scienza. 

La mostra itinerante promossa dall’Istituto italiano di Cultura di New York  raccoglie gli oggetti della vita quotidiana che hanno cambiato il nostro modo di vivere ed alla cui base vi è la capacità scientifica e tecnologica del Paese. Il messaggio che la mostra vuole dare nel mondo è che dentro gli oggetti che rendono per tutti la vita più sicura, comoda e piena vi è la capacità creativa ed innovativa di molte donne e uomini italiani. Sarà possibile visitarla fino al 31 Maggio.

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