Napoli, piovono gabbiani: uccelli precipitano in strada e nei cortili creando paura e disagio.

BOJANOA Napoli piovono pennuti. Gabbiani nella maggior parte dei casi, ma anche passerotti ed esemplari di altre specie, precipitano nei cortili, in strada o nei pozzi di luce degli edifici, per lo spavento dei residenti e la preoccupazione dei consimili. Che sta succedendo? Siamo arrivati alla fase finale della stagione riproduttiva degli uccelli: i giovani (pulli) si lanciano in aria per imparare a volare. Fa parte della fase di apprendistato che i pennuti atterrino al suolo e non sappiano ripartire. Ma quando capita in città sono problemi per gli animali e per gli uomini che si trovano a soccorrerli.

Nelle ultime due settimane le richieste di intervento a Sos Gabbiani, progetto dell’Ambito Territoriale di Caccia di Napoli, per aiutare bianchi pennuti del mare precipitati al suolo sono state più di 20. Cinque nella sola giornata di lunedì: due casi a piazza Municipio, uno a Santa Lucia, uno in zona piazza del Gesù e l’ultimo a Calvizzano, dove sono stati allertati i carabinieri.

Gli agenti del drappello dei Decumani della Polizia Locale di Napoli, Roberta Stella e Roberto Brescia agli ordini del capitano Antonio Salvato, hanno faticato non poco per trarre in salvo un pullo finito nel chiostro del monastero di Santa Chiara. Grazie alla collaborazione dei religiosi, dopo le operazioni di riscatto il giovane è stato rimesso in libertà dal campanile del monastero. In un altro caso la presenza del giovane gabbiano, ormai della stazza poco inferiore a quella dell’adulto, ha terrorizzato gli operai intenti a lavorare in una vanella, al punto che i lavori sono stati sospesi sino all’arrivo di Fabio Procaccini, responsabile del progetto Sos Gabbiani, che ha restituito al volo il piccolo malcapitato.

Nel loro habitat naturale i gabbiani saprebbero cavarsela da soli. Non succede così in un contesto urbano. “Il nostro obiettivo è mettere di nuovo il giovane gabbiano nelle condizioni di spiccare il volo e ricongiungersi alla propria colonia – spiega Fabio Procaccini –. Il pullo va coperto per pochi secondi con un telo: al buio rimarrà immobile. Va messo poi in un una scatola di cartone forata e trasportato su un tetto nelle vicinanze del rinvenimento. Una volta liberato, prenderà il volo e si ricongiungerà ai genitori.”.

Lo staff di Sos Gabbiani ha anche un suggerimento da rivolgere ai cittadini. “Riscontriamo le maggiori difficoltà quando i pulli cadono nelle vanelle, cioè i piccoli pozzi di luce degli edifici – conclude Procaccini, soprannominato per la sua conoscenza del comportamento dei bianchi pennuti del mare “l’uomo che sussurra ai gabbiani” –. Chiudendo le aperture da marzo a luglio con semplici reti removibili si aggira il problema, risparmiando ai piccoli gabbiani il trauma della caduta in uno spazio angusto e ai residenti un po’ di stress”.

La presenza del progetto Sos Gabbiani sul territorio permette all’Ospedale Veterinario del Asl NA 1 ed ai Vigili del Fuoco di destinare le proprie forze in altra direzione. “Non possiamo essere solo noi, però, a farci carico del problema – commenta Sergio Sorrentino, presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia –: ci aspettiamo che Regione e Città Metropolitana decidano di sostenerci in questo sforzo”.

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