Petrolio giù, ma benzina sempre su, la protesta di Federconsumatori e Codacons: Iva e accise incidono sul 65% del prezzo, pronta denuncia all'Antitrust.

petrolio_h_partbMonta la protesta delle associazioni dei consumatori sul prezzo della benzina, che continua a salire nonostante il prezzo del petrolio sia in discesa, in particolare Federconsumatori e Codacons puntano il dito sulle tasse, che tra IVA e accise incidono per il 65% del prezzo della benzina.

Il  prezzo del petrolio, scrive Federconsumatori, già sceso di parecchio dal 2014 e in questi giorni continua a scendere, ma gli automobilisti  continuano a pagare la benzina a prezzi ancora troppo elevati  in relazione a tutto ciò.

Infatti da Agosto 2014 ad Agosto 2015 il Petrolio è calato da circa 100$ al barile a circa 50$  ( oggi a 48,5$ ) praticamente più che dimezzandosi.  Sempre da dati MISE la benzina quotava 1,74 Euro /litro nel 2014 e oggi a 1,56 Euro/litro.

Per un calcolo corretto della riduzione di prezzo è ovvio tenere conto : dei costi fissi di raffinazione, da quelli del trasporto e distribuzione, dal cambio $- Euro da 1.38 a 1.10 attuale ed anche dall’ esasperante ed esagerato cumulo fiscale ( Accise più IVA che ha raggiunto il 60-65 % del prezzo al litro del carburante).

Ma pur con tutti questi fattori correttivi dai calcoli del nostro O.N.F. si evince un ricarico non giustificato di circa 9 cent in più per ogni litro di benzina con un costo per gli automobilisti di circa 108 Euro/annui per costi diretti e di 87 Euro per costi indiretti (maggiori costi di trasporto merci).

Chiediamo perciò- dichiarano Rosario Trefiletti e Elio Lannutti- a chi ha le responsabilità istituzionali di intervenire per fare cessare una situazione che colpisce le famiglie in una situazione di grave crisi e che vogliamo ricordare hanno già subito una caduta del loro potere di acquisto del 13,4%.

Dello stesso tono il Codacons.

L’elevato livello della tassazione sui carburanti in Italia non basta a giustificare il prezzo eccessivo di benzina e gasolio praticato nel nostro paese. Lo afferma il Codacons, annunciando iniziative legali a tutela dei consumatori. “La pressione fiscale record che tra Iva e accise fa lievitare i listini dei carburanti alla pompa, rendendoli i più elevati d’Europa, non spiega i mancati ribassi dei prezzi nonostante l’incredibile caduta del petrolio – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Temiamo siano in atto manovre speculative tese a lucrare sulle spalle dei cittadini che nei giorni di vacanza estiva si spostano per l’Italia in automobile. Per tale motivo abbiamo deciso di presentare una denuncia alla Procura di Roma e all’Antitrust, affinché accertino la causa dei mancati ribassi di benzina e gasolio nei distributori del nostro paese, verificando la sussistenza di reati e speculazioni a danno della collettività” – conclude Rienzi.

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