Punzi (GMA): ci vuole meritocrazia in Campania, c'è troppa burocrazia.

premio-italiano-meccatronica1GMA Srl in lizza per il Premio italiano meccatronica, promosso da Industriali Reggio Emilia e dal Club Meccatronica, in collaborazione con No’va24 – Il Sole 24 Ore. È l’unica azienda meccatronica campana e unica del sud, a rientrare nella rosa delle cinque in gara (le altre sono del centro nord Texa, Avio Areo, Marposs, Scaglia Indeva) per il prestigioso premio nazionale assegnato ogni anno dagli addetti del settore. Una bella soddisfazione per Angelo Punzi, titolare dell’azienda di Giugliano (Na), nata nel 1977, che produce innovazione tecnologica per il settore civile e la Difesa. È anche l’occasione per lanciare un appello al premier Renzi.

«Qui in Campania le cose non funzionano bene. Magari adottassero il criterio del merito anche da noi. La nostra candidatura è senz’altro un riconoscimento importante, ma in Campania potremmo fare molto di più se avessimo le istituzioni al nostro fianco: sono invece un ostacolo allo sviluppo delle imprese con la loro insopportabile burocrazia», denuncia Punzi.

E denuncia i ritardi sui fondi Ue per le infrastrutture: 13 milioni di euro per l’Asi di Giugliano che si muovono con lentezza. Così lancia una proposta sperando nell’attenzione di Renzi: «Ci sarebbe bisogno di snellire il sistema regionale dei finanziamenti e puntare su un archivio trasparente di tutte le aziende che lavorano in Campania adottando come criterio di valutazione quello del merito, così come fanno le banche quando concedono dei prestiti: considerano solidità e progetto». Il nuovo stabilimento inaugurato a maggio 2013 arriva dopo 37 anni di attività nella zona Asi di Giugliano. Novemila metri quadrati per la meccanica e la ricerca per l’innovazione tecnologica, assieme agli spazi per palestra, mensa, cappella, sala giochi e lettura. Cento dipendenti, tra operai, ingegneri e amministrativi. Il nuovo impianto è costato quasi sette milioni di euro contando anche su un contratto di programma, per un finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro, iniziato 6 anni fa con una dotazione complessiva di 455 milioni di euro. Per Gma la pratica risulta approvata ma non ci sarebbero più fondi disponibili.

La battaglia per sopravvivere è contro l’immobilismo degli apparati burocratici. «Basta annunci, ora c’è bisogno di misure concrete». SOS lanciato anche ai sottosegretari Rughetti e Alfano che sono arrivati in GMA per gli incontri promossi in Asi con Unione industriali e Consorzio Imprenditori di Giugliano (CIG) assieme al Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi. Per concedere una boccata d’ossigeno all’economia si conta sugli stanziamenti statali – tra i 5 e gli 8 miliardi in dieci anni- per realizzare la nuova flotta navale della Marina Militare. Di occasioni di sviluppo si discute anche nei seminari promossi con l’Ordine dei Commercialisti.