C’è del marcio in Danimarca. Come se non lo sapessimo… Ma c’è chi fa finta di meravigliarsi ancora e grida allo scandalo.
La nuova bufera (?) che ha investito il calcio non sorprende più nessuno, neanche gli appassionati della pelota ormai consapevoli di essere spettatori di una fiction dove in tanti vorrebbero trovare ‘un posto al sole’.
Già perché a chi non farebbe piacere conoscere l’esito di una partita per scommetterci su? Basta scorrere l’elenco delle persone coinvolte per verificare che, oltre al malaffare ed ai pallonari, sono coinvolti tifosi, amici degli amici a caccia del facile guadagno. ‘Dai, dammi qualche diritta… Fai vincere qualcosa anche a me’.
Di cosa meravigliarsi e soprattutto chi si sorprende ancora in un paese in cui gli scandali legati al calcio risalgono alla notte dei tempi e, con i tempi che corrono, arrotondare con mezzi simili è purtroppo una delle poche strade da
battere per un facile guadagno.
Magari per pagare stipendi arretrati ed evitare penalizzazioni, per restare aggrappati al carrozzone anche quando il buon senso consiglierebbe di mettersi da parte…
Ma alla fine un fallimento sembra essere l’ultimo dei drammi. Tanto c’è sempre un salvagente… Una porta di servizio dalla quale rientrare. E per fortuna che il calcio ha ancora i suoi seguaci…
Più consapevoli, forse rassegnati ma bisognosi di avere qualcosa alla quale aggrapparsi per vincere la noia, per distrarsi dai disagi e dai problemi quotidiani.
Lo ‘scandalo’ ha toccato anche il territorio salernitano con personaggi chiacchierati da tempo dopo essere stati osannati. Sono pronti a
parlare e, chissà, a tirare in ballo altri da fare scendere dal piedistallo.
Magari, un tempo, anche da queste parti si sarebbero drizzate le antenne nel sentire Lotito proprietario di 4 squadre e potentato del calcio italiano capace di disporre di tutto e di tutti ma, dopo aver subito torti e magagne per anni, meglio averlo come alleato…
Oggi paginate ed approfondimenti domani poche righe per aggiornare penalizzazioni e squalifiche. La giostra è già ripartita, anzi non si è mai fermata.
Salite lor signori… Salite.
Giuseppe D’Alto