Usura, GdF arresta 7 persone e sequesta beni per 3 milioni.

2536_514_Logo per salastampa1In data odierna, la Guardia di Finanza Comando – I Gruppo di Napoli 2° Nucleo Operativo, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli, su richiesta di questa Direzione distrettuale antimafia (Procuratore Aggiunto Dott. Filippo Beatrice), ha proceduto all’arresto di sette persone, poiché gravemente indiziate di aver reiteratamente sottoposto ad usura una serie di persone offese, tra i quali privati cittadini, un commerciante di libri all’ingrosso, commercianti ambulanti, un consulente aziendale, un direttore tecnico di azienda, un imprenditore nel settore della carpenteria metallica, un commerciante di auto, tutti abitanti od esercenti in Casavatore, arrivando ad applicare tassi usurari [mo al 316,8% annuale.

I soggetti sono accusati di aver agito per avvantaggiare il sodalizio camorristico Ferone-Pagano, operante in Casavatore, quale articolazione del clan AmatoPagano Sicuramente emblematica, è la vicenda relativa ai rapporti intrattenuti dagli indagati con il commerciante di libri all’ingrosso (deceduto il 24.04.12), il quale, per effetto dell ‘usura perpetrata ai suoi danni, è stato costretto a dilapidare il suo patrimonio immobiliare (per un valore dichiarato nei contratti di compravendita di circa € 1.000.000,00), la propria azienda e le proprie disponibilità liquide. Invero, alcuni degli indagati hanno prevalentemente concesso prestiti mediante monetizzazione di assegni post-datati con rilascio di contante o titoli esigibili per importo inferiore, applicando interessi usurari calcolati sulla distanza temporale tra la data di accettazione dei titoli post-datati e quella di esigibilità indicata sui medesimi, reinvestendo poi il provento di tali illecite condotte in attività d’impresa a Casavatore ovvero in società a loro riconducibili, operanti nei territori delle regioni delle Marche e dell’Emilia Romagna.

L’impianto accusatorio si compone di precise e convergenti risultanze probatorie acquisite nel corso di una lunga attività di intercettazioni telefoniche, i cui esiti sono riscontrati dalle dichiarazioni delle persone offese e dalla documentazione acquisita; rilevano, in particolare, le denunce delle persone sottoposte ad usura ed, in qualche caso, anche dei loro familiari esasperati dalle pretese usurarie. Sono stati anche acguisiti gli assegni relativi alle vicende usurarie oggetto anndagini.

Gli arrestati, con i proventi delle attività criminose, hanno quindi acquistato importanti immobili e finanziato numerose società, sequestrate contemporaneamente all’adozione del provvedimento restrittivo. Sono stati, infatti, sottoposti a sequestro 10 immobili, 7 autoveicoli, 4 motoveicoli, 3 aziende, 50 conti correnti, per un valore stimato di circa 3 milioni di euro.