Infermiere aggredito, flash mob di solidarietà al Cardarelli.

Flash mob all’ospedale Cardarelli di Napoli dove oltre 500 tra infermieri, medici, dirigenti e paramedici si sono radunati sullo scalone del monumentale nosocomio, il più grande del Sud, per gridare la loro solidarietà ad Alessandro, l’infermiere brutalmente aggredito nella notte tra venerdì e sabato mentre stava prestando soccorso ad una donna. I partecipanti hanno esposto cartelli con la scritta ‘#io sono Alessandro’ e poi ancora ‘sono un cardarelliano’.

Alla manifestazione, durata solo pochi minuti per garantire l’immediato rientro degli operatori sanitari nell’ospedale, ha partecipato lo stesso infermiere con il volto ancora tumefatto dai colpi di casco subiti dall’aggressore che è andato in escandescenze perché voleva che fosse immediatamente sostituito il materasso alla moglie. Alessandro, appena giunto sul posto, ha ricevuto l’applauso di tutti i partecipanti al flash mob.

Voleva che l’infermiere fornisse un materasso nuovo alla moglie, ricoverata nel reparto di chirurgia d’urgenza dell’ospedale Cardarelli di Napoli. E quando l’uomo ha detto che non era possibile, lo ha colpito ripetutamente al volto con un casco. C’è questo dietro quella che il direttore generale dell’ospedale napoletano, Ciro Verdoliva, ha definito “brutale aggressione” subìta dall’operatore sanitario la scorsa notte.

L’aggressore, pregiudicato, è stato denunciato in stato di libertà. Al rifiuto dell’infermiere, è scattata la violenta aggressione che ha procurato fratture delle ossa mascellari e non solo; prognosi di 22 giorni per la vittima. Solidarietà è stata espressa dal direttore generale, Ciro Verdoliva. “Episodi come questi sono vergognosi e meritano punizioni esemplari – ha sottolineato – Fortunatamente, l’intervento della nostra sicurezza interna e delle forze dell’ordine ha permesso di bloccare l’aggressione sul nascere e l’identificazione e del soggetto in questione”. (ANSA)