Regione: ad ottobre le prime 3.000 assunzioni. Nappi: assunzioni vere o solo tirocini.

“Ad ottobre 3mila campani potranno essere avviati al mondo di lavoro il che vuol dire che cambieremo la vita a 3mila persone”.

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, presenta così il Piano per il Lavoro della Regione Campania che è partito ufficialmente con la pubblicazione del bando, ieri sera. “In dodici ore alcune migliaia i candidati iscritti sulla piattaforma”, dice De Luca che mette in chiaro l’obiettivo ultimo del Piano: “Diecimila unità operative nella Pubblica amministrazione”.

Il termine ultimo per iscriversi è l’8 agosto; ci saranno le preselezioni, le prove scritte e ciò a cui si mira è concludere il concorso per fine settembre-inizio ottobre in modo da consentire ai 3mila campani di iniziare la loro esperienza lavorativa ad ottobre. Non ci sarà un limite di età per partecipare al concorso e sono ammessi sia i diplomati che i laureati. Ad oggi sono 282 gli enti che hanno aderito, 166 i comuni.

“Ogni santo giorno Vincenzo De Luca rivendica i “posti di lavoro” nella PA che pioveranno sui giovani della Campania grazie al suo “Piano Lavoro”. Dovevano essere 10.000, sono diventati meno di 2.000”. Così in una nota Severino Nappi, presidente Associazione Nord Sud. “De Luca continua a non chiarire se i Comuni, dopo aver ospitato i giovani che partecipano al corso, saranno obbligati ad assumerli o no. La Convenzione che gli Enti hanno firmato non lo prevede.

Non solo – continua- leggendo il bando, si scopre che la quasi totalità delle Amministrazioni coinvolte è sottoposta a procedura di dissesto: in base alla vigente normativa non potrebbero procedere a nuove assunzioni. De Luca vuole chiarire ai ragazzi interessati se queste Amministrazioni hanno ottenuto le relative autorizzazioni oppure è tutto incerto? Insomma, dopo tanta pubblicità, l’unica cosa sicura è che la Regione si avvia a spendere quasi 10 milioni di euro pubblici in lezioni, docenti, assistenti, controllori ecc., secondo il modello, caro alla vecchia politica, della formazione per i formatori. Il resto lo scopriremo dopo le elezioni regionali. Insomma, l’odore di frittura resta appiccicato addosso a De Luca” conclude.