Il mundus muliebris a Pompei, venerdì 8 agli Scavi

Nel giorno della festa della Donna l’Associazione Interazionale “Amici di Pompei “ ETS ospita un incontro sulla dimensione femminile nel periodo romano. Venerdì 8 marzo, alle ore 17, nell’auditorium degli scavi di Pompei, le archeologhe  Anna Maria Sodo e Grete Stefani presentano il libro di Ria Berg “Il mundus muliebris a Pompei. Specchi e oggetti da toletta in contesti domestici”, edito da l’Erma di Bretschneider nella collana di Studi e Ricerchi del Parco Archeologico di Pompei, Roma 2023.

L’incontro con Ria Berg, docente di archeologia classica dell’Università di Helsinki, direttrice dell’Institutum Romanum Finlandiae, Accademia Finlandese di studi classici a Roma e vice presidente dell’Associazione Internazionale di Archeologia Classica, sarà un’occasione per  conoscere “i parametri della cultura materiale femminile a Pompei, il mundus muliebris,” come vengono raccontati in questo testo, frutto di un lungo e profondo lavoro sul campo.  Si potrà   seguire un percorso che permetterà di ‘entrare’ nella casa pompeiana “come edificio, ma anche come un insieme di oggetti domestici, come materializzazione dei suoi abitanti che narrano i loro percorsi di vita, le loro identità e le loro ambizioni sociali”.  “Mentre le strutture architettoniche e le decorazioni parietali – si spiega nell’introduzione – tendono a riflettere ideali normativi, statici e spesso maschili della rappresentazione dello status sociale ed economico, i contesti di oggetti mobili conservano plausibilmente evidenze su usi momentanei, flessibili e mutevoli di attività ambientate nelle stanze, che si riferiscono anche a gruppi meno rappresentati nelle evidenze letterarie e nella disposizione ‘ufficiale’ dell’architettura della casa. Nei casi più fortunati, dove le circostanze della preservazione e documentazione lo permettono, gli oggetti femminili possono fungere come indicatori di attività femminili, delle loro localizzazioni e interrelazioni con gli altri abitanti della casa e le altre attività”.

“Per questo motivo, – è scritto nell’introduzione – i contesti dei reperti dalle case pompeiane seppellite dal Vesuvio nel 79 d.C. hanno un interesse unico, in quanto danno la possibilità di osservare gli oggetti quotidiani femminili in relazione tra di loro, connettendoli con status, ricchezza e attività professionali svolte nella casa in cui sono stati trovati. Tramite analisi sempre più sofisticate si può così arrivare a stimare il significato dei singoli oggetti e l’utilizzo dei loro raggruppamenti nella costruzione di identità di donne romane nei diversi status sociali”.