Ilva, Di Maio: questione non chiusa, annullamento gara ipotesi viva. Spera (Ugl): disponibili a confronto.

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Sono ancora in corso verifiche sull’ipotesi di annullamento della gara di aggiudicazione dell’Ilva. La questione non è chiusa. Lo ha sottolineato il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ad Agorà Estate su Rai3, spiegando che per annullare la gara “non basta che ci sia l’illegittimità, ci vuole anche un altro semaforo che si deve accendere, quello dell’interesse pubblico” che stiamo “verificando”.

Se il privato, cioè gli indiani di ArcelorMittal, “ha fatto bene e in buona fede, il pubblico – sottolinea – ha fatto un macello: tutte le procedure non sono state rispettate”. Per Di Maio “l’irregolarità più grande è che sono state cambiate le regole del gioco quando il ‘campionato’ era in corso”. E invece, ha spiegato, “se la gara si faceva bene si poteva arrivare a 13 mila” occupati al termine del percorso, contro i 10 mila definiti nell’accordo con ArcelorMittal.

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Quella di tenere riservato il parere sulla gara per l’Ilva, ha poi spiegato, è una richiesta arrivata dalla stessa Avvocatura dello Stato perché “se lo pubblico vizio la procedura e compiano” una irregolarità: “ma – ha assicurato – fra 15 giorni tutti potranno leggerlo“. Nel confronto sull’Ilva “il tavolo sindacale – ha chiarito – deve andare avanti”: se le rappresentanze dei lavoratori non ci vanno “è una responsabilità che si assumono i sindacati”.

“Entro il 15 settembre la partita Ilva va chiusa definitivamente: siamo pronti a confrontarci con ArcelorMittal e il Governo, per trovare una soluzione condivisa a una vertenza che va avanti ormai da quattordici mesi”.

E’ quanto dichiara il Segretario Generale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, aggiungendo che, “al netto delle discussioni sul ‘delitto perfetto’ del precedente esecutivo, l’obiettivo da raggiungere è uno solo: quello di garantire tutti i livelli occupazionali, diretti, dell’indotto e degli appalti, insieme all’ambientalizzazione del territorio e alla conseguente tutela della salute della cittadinanza. Su queste basi, che ribadiamo da tempo, siamo disposti a un confronto serrato che produca risultati. I lavoratori e gli abitanti di Taranto sono da troppo tempo in attesa di risposte. In assenza delle condizioni che abbiamo appena elencato – conclude – riteniamo necessaria un’approfondita riflessione dell’Esecutivo sulla nazionalizzazione dell’Ilva: si tratta di un asset strategico del nostro Paese, che dà lavoro a decine di migliaia di famiglie”.