Istat, conti economici trimestrali, rapporto deficit-pil al 13,1%, potere d’acquisto +0,9%, reddito disponibile +1,5%.

Aperto dopo oltre 30 anni di iter burocratico un supermercato Esselunga. Genova, 16 Dicembre 2020. ANSA/LUCA ZENNARO
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Il Conto delle Amministrazioni pubbliche (AP), e le stime relative alle famiglie e alle società presentati in questo comunicato stampa sono parte dei Conti trimestrali dei settori istituzionali. I dati relativi alle AP sono commentati in forma grezza, mentre quelli relativi alle famiglie e alle società in forma destagionalizzata.

Nel primo trimestre 2021 l’indebitamento netto delle AP in rapporto al Pil è stato pari al 13,1% (10,6% nello stesso trimestre del 2020).

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Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -9,7% (-7,5% nel primo trimestre del 2020).

Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso negativo, con un’incidenza sul Pil del -8,6% (-7,3% nel primo trimestre del 2020).

La pressione fiscale è stata pari al 37,9%, sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,1 punti percentuali).

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,5% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono diminuiti dello 0,6%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 17,1%, in aumento di 1,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

A fronte di una variazione dello 0,6% del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto rispetto al trimestre precedente dello 0,9%.

La quota di profitto delle società non finanziarie, stimata al 42,6%, è diminuita di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Il tasso di investimento, pari al 22,3%, è aumentato di 0,7 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2020.