Athos Faccincani espone a Castel dell’Ovo da sabato 19.

Targago è il nuovo servizio di Autostrade per l’Italia, potrai pagare i pedaggi sulla Tangenziale di Napoli tramite lettura della targa, passando nell’apposita corsia gialla al casello.

Inaugurazione sabato 19 ottobre 2019 alle ore 17.00 con la presenza dell’artista,  interverranno il dr. Nino Daniiele, assessore alla cultura di napoli, e il prof. Francesco D’Episcopo, già docente Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

Athos Faccincani è ormai un acclamato Maestro dell’arte contemporanea, i suoi quadri acquistano sempre quotazioni più elevate e illuminano le gallerie di tutto il mondo, a tal punto da rischiare di essere spesso imitato per lo stile, tutto suo, che è riuscito ad elaborare.

Targago è il nuovo servizio di Autostrade per l’Italia, potrai pagare i pedaggi sulla Tangenziale di Napoli tramite lettura della targa, passando nell’apposita corsia gialla al casello.

Uno stile tutto mediterraneo, fatto di posti straordinari, che fanno sognare e invitano ad un viaggio fantastico di conoscenza ma, anche e soprattutto, di amore per terre e mari, che rendono il nostro pianeta degno non solo di essere vissuto ma, anche e soprattutto, di essere amato e rispettato per la sua inimitabile bellezza e per l’armonia, che un tempo ne scandiva il ritmo più autentico e sereno.

Nei quadri di Faccincani si respira la serenità degli dei, che attraversano il mondo, senza temere che mai nulla potrà devastare la bellezza e l’armonia che portano dentro, la felicità di vivere fino in fondo ciò che è stato donato al loro sguardo, al loro intelletto, ma soprattutto al loro cuore, leopardianamente avido di infinito e di assoluto.

Guai a pensare che la pittura di Faccincani sia una fotografia della realtà; essa è sempre una sua interpretazione e un ampliamento o restringimento di un focus interiore, che ferma, mai fissandoli, luoghi conosciuti, rinviandoli certamente al loro paesaggio ma anche alla loro cultura. Ed è qui che egli mostra lo spessore, inedito e imprevisto, del suo messaggio pittorico, che, se certamente abbaglia per la forza materica della luce e del colore, sa anche prospettare una visione più intima e intensa, che va indovinata in particolari che non devono sfuggire allo spettatore, al critico attento non all’apparenza ma alla sostanza di un messaggio pittorico quanto mai scaltro e consapevole.

La natura di Faccincani, nella sua apparente descrittività, rinvia, dunque, a una bellezza, a un’armonia, classicamente contemporanee, che nelle linee e nei colori trovano il loro naturale sposalizio architettonico e pittorico allo stesso tempo. La sua stessa bravura tecnica, apparentemente ripetitiva, appartiene, come già si è accennato, a un artista, che è riuscito a crearsi un suo stile, perfettamente corrispondente ai suoi strumenti espressivi ma soprattutto a una raccontatività poetica, che gli appartiene totalmente e che ha avuto e che avrà certamente modo di esprimersi in una scrittura letteraria, di cui chi scrive è stato, in una cornice né casuale né banale, nella colorata Positano, uno dei primi testimoni.

La mostra napoletana nel nostro Castello più marino, dopo quella organizzata splendidamente al PAN qualche anno fa e presentata dallo scrivente e dall’amico assessore alla cultura del Comune Nino Daniele, offre degno spazio personale a un artista, che alla nostra città sta sempre più lasciando un pezzo del proprio cuore, per tutto ciò che, nonostante tutto, davvero di inedito e di imprevisto essa riuscirà sempre ad esprimere.

Francesco D’Episcopo