Poste Italiane, bottiglia e annullo speciale al Museo di San Gennaro martedì 19

Domani, 19 settembre, giorno in cui si festeggia il santo patrono di Napoli, presso il Museo del Tesoro di San Gennaro, sarà possibile ammirare “Mosaico per Procida”, la prima bottiglia nata per celebrare una capitale della cultura italiana, Procida.

 

La bottiglia è espressione del primo “vinaggio” frutto della miscela di 26 masse vinicole provenienti da altrettante cantine campane distribuite in tutta la regione. La produzione di questo vino è stata portata avanti grazie alla caparbietà di Gaetano Cataldo, sommelier di riconosciuto valore e fondatore dell’associazione culturale “Identità Mediterranea”, senza finalità di lucro e senza sostegno finanziario da parte di istituzioni pubbliche. «Una spinta importante è venuta anche dalle tante libere donazioni effettuate da chi ha creduto nei valori di imprenditorialità collettiva e amore per la propria terra espresse dal progetto», tiene a sottolineare Cataldo.

 

L’etichetta della bottiglia, nata da una mostra d’arte composta di opere realizzate da sole donne e allestita al MAVV Wine Art Museum, nella Reggia di Portici, rappresenta l’opera “InCanto DiVino” di Carolina Albano, vincitrice della manifestazione. Proprio su questa etichetta, alcune bottiglie magnum di “Mosaico per Procida” sono state impreziosite dal francobollo emesso da Poste Italiane per Procida Capitale e dall’annullo filatelico per la candidatura dell’isola.

 

La bottiglia “Mosaico per Procida”, dopo essere stata offerta in dono a Papa Francesco come simbolo di un’imprenditorialità sociale, volta alla collaborazione tra imprese per la valorizzazione delle risorse umane e naturali del territorio campano, è stata donata a San Gennaro in segno di riconoscenza e gratitudine. Racchiusa in una teca di vetro, una delle bottiglie magnum di “Mosaico per Procida” recanti il francobollo e l’annullo di Procida Capitale della Cultura, è ora esposta presso il Museo del Tesoro di San Gennaro. Un incentivo in più per il santo patrono di Napoli perché, nel giorno della sua festa, compia ancora una volta il suo miracolo.