Poesia e documentazione storica: il tratto di Bosnia Express

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A 30 anni dalle guerre nella ex Jugoslavia, il reportage poetico di Massimo D’orzi di Adriana Apicella.
bosnia expressGrande serata evento lunedì 21 marzo alle ore 20.00 al cinema Filangieri di Napoli: ritorna a grande richiesta Bosnia Express il film diretto da Massimo D’orzi distribuito da Luce-Cinecittà, prodotto da Marta Bifano e Francesca Pedrazza Gorlero per Loups Garoux e Il Gigante.

Il sindaco del capoluogo campano, Gaetano Manfredi, insieme all’Assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità, Emanuela Ferrante, e alle produttrici Bifano e Pedrazza Gorlero, danno il benvenuto alla Sindaca di Sarajevo, Benjamina Karic. Introduce l’evento il critico cinematografico Valerio Caprara.

Tratto liberamente dal libro “Bosnia Express” di Luca Leone, il documentario, già presentato e applaudito all’ultima edizione del Trieste Film Festival e al Festival Visioni dal Mondo di Milano, ha iniziato il suo tour nelle sale italiane il 4 febbraio, riscuotendo ovunque un’ottima risposta da parte de pubblico.

“Terza tappa di una trilogia iniziata nel 2003 con “La rosa più bella del nostro giardino”e proseguita nel 2004 con “Adisa o la storia dei mille anni”, con “Bosnia Express” – ha dichiarato il regista Massimo D’orzi – mi sono illuso di avere in mano il biglietto per documentare le innumerevoli atrocità e complicità perpetrate a vari livelli. Per poi alla fine arrendermi di fronte ai volti di donna che mi fornivano un’altra verità: è possibile rispondere alla guerra attraverso la bellezza dell’umanità”.

Infatti quel che è evidente nel film è la vera immagine di Sarajevo che non è quella di una città distrutta, nonostante i segni indelebili visibili tanto nelle cose reali quanto nell’intimo delle persone, bensì di una città dove i battiti della vita non hanno mai smesso di pulsare. E il filo rosso che tiene insieme i frammenti dei ricordi di tantissime vite che nonostante tutto voglio continuare a vivere sono proprio quei volti di donna che si incontrano costantemente nel film.

Musica, canti, danze, momenti di teatro e immagini di cinema danno il ritmo al viaggio poetico compiuto da Massimo D’orzi e rappresentano l’hub dell’espressione vitale che resiste, anzi si rafforza, nonostante tutto e tutti, perché come si sottolinea nel film I veri vincitori non sono quelli che vincono sempre ma quelli che non si arrendono mai.