Oro Rosso: la chiave di volta per il rilancio locale. Soddisfazione degli organizzatori per la tre giorni dedicata alla festa del pomodoro e della sua tradizione a Sant’Antonio Abate.

Targago è il nuovo servizio di Autostrade per l’Italia, potrai pagare i pedaggi sulla Tangenziale di Napoli tramite lettura della targa, passando nell’apposita corsia gialla al casello.

Sold out per l’ultima serata di “Oro Rosso”. Grande successo ha riscosso ieri la festa del pomodoro e della sua tradizione patrocinata dal comune di Sant’Antonio Abate e in collaborazione con la condotta Slow Food dei Monti Lattari, svoltasi dal 6 all’8 luglio scorso. La gente si è riversata tra via Borsellino e via Cavour per contribuire alla raccolta fondi del centro parrocchiale “Santa Maria Rosa Nova” di cui è animatore principale don Salvatore Branca. Parroco della chiesa madre, quella di Sant’Antonio Abate appunto, crede nella forza aggregativa della chiesa intesa come comunità. Ogni sua azione è indirizzata alla speranza di porre le basi per offrire un futuro socio-occupazionale ai giovani. Quegli stessi giovani che sono stati la vera rivelazione della sesta edizione, pronti e solerti per controllare la pulizia dei tavoli e la realizzazione della raccolta differenziata durante le serate.

Conclusione col botto che, in men che non si dica, ha spazzato le nuvole e la pioggia scrosciante di sabato nel dimenticatoio più buio.

Targago è il nuovo servizio di Autostrade per l’Italia, potrai pagare i pedaggi sulla Tangenziale di Napoli tramite lettura della targa, passando nell’apposita corsia gialla al casello.

Tutta la cittadinanza ha partecipato all’evento dal cuore nobile. Tantissimi i volontari che si sono messi in gioco in prima persona per la riuscita della manifestazione.

Il pomodoro è stato il vero protagonista di “Oro Rosso” declinato nei modi più svariati. Con la pasta, sulla pizza al forno o fritta, nella caponata, ma l’evento è anche la festa del cibo buono, pulito, giusto, locale e tradizionale. Grande successo hanno riscosso la torta nuda, le zeppole di zio Savino, il provolone impiccato sciolto su fetta di pane.

L’aspetto più bello della sesta edizione è un altro ed è importante sottolinearlo per far sì che un po’ tutti incomincino a riflettere sul ruolo che ogni idea può ricoprire per le realtà locali. Gli eventi servono da un lato a vivacizzare i luoghi; dall’altro rivestono un significato più profondo perché la gente che “occupa” le strade è il primo elemento di sicurezza sociale.

Adesso, l’appuntamento è alla settima edizione.