De Luca irride Don Patriciello: Pippo Baudo di Napoli Nord. Il sacerdote: sono abituato alle offese. Ma è pioggia di critiche

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Nel criticare la riforma costituzionale proposta dal Governo che istituisce il premierato, il Governatore della Campania Vincenzo De Luca, nella consueta diretta video settimanale su facebook irride Don Maurizio Patriciello, il parroco del Parco Verde di Caivano da anni impegnato sui fronti della lotta alla camorra e della terra dei fuochi.

“La Meloni ha presentato il suo progetto di riforma istituzionale del premierato e anche quello è stato un momento di grande commozione, almeno per me. È stato un momento di commozione vedere la Meloni che presenta il suo progetto a noti costituzionalisti, fra i quali ho notato in particolare Iva Zanicchi, Pupo. C’era anche ad ascoltare il progetto costituzionale un prete del nostro territorio, conosciuto come il Pippo Baudo dell’area nord di Napoli, con relativa frangetta. Sono momenti davvero imperdibili”.

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Su facebook anche la replica di don Maurizio Patriciello: Caro Presidente, caro fratello Vincenzo De Luca, la sua ironia nei confronti di un povero prete dell’ area nord di Napoli, la stessa della quale lei ebbe a dire:” A Caivano lo Stato non c’è. Stop” mi ha tanto addolorato. Se era questo che voleva, c’è riuscito. Non mi permetto – non ne sarei capace e non credo di averne il diritto – di risponderle per le rime. A che servirebbe? Le ferite vanno lenite non procurate. Penso, però, in piena coscienza, di non meritare le offese del tutto gratuite del presidente della mia regione. Che dirle? Alle offese e alle minacce – larvate o meno – ci sono abituato da tempo. Non a caso, da due anni vivo sotto scorta. Un conto, però, è quando arrivano dai camorristi, ben altra cosa, invece, quando a pugnalarti a tradimento è una persona come lei. Fa niente. Offro al Signore anche questa mortificazione. Sono un prete, non dimentico mai che “ se il chicco di grano caduto in terra non muore, la spiga non nasce”. La saluto, Presidente. Penso che da domani bulli e camorristi inizieranno a prendermi in giro gridandomi alle spalle: “ Sta passando Pippo Baudo”. Dio benedica lei, la sua famiglia, la regione che amiamo. Padre Maurizio Patriciello

Alle dichiarazioni di De Luca ha innanzitutto replicato la premier Giorgia Meloni: “Pippo Baudo dell’area nord di Napoli”. Così, deridendolo, il presidente della Regione Campania definisce Don Maurizio Patriciello, un prete, un uomo che cerca di combattere la camorra e dare risposte alle famiglie perbene dove quelli come De Luca non sono riusciti a farlo, o non hanno voluto farlo. Padre Maurizio vive sotto scorta perché è diventato un obiettivo dei camorristi che non gradiscono la sua tenacia nell’allontanare i giovani dalla droga e dalla criminalità. Invece di aiutare Padre Maurizio, fargli sentire il sostegno delle istituzioni, De Luca lo deride, e così facendo dà un segnale spaventoso. Voglio dire a Padre Maurizio che lo Stato c’è, al suo fianco. Che non è solo. E che gli uomini e le donne che non hanno scambiato le istituzioni per il palcoscenico di un cabaret, ma svolgono il loro compito con disciplina e onore, conoscono e riconoscono il valore dei suoi sacrifici.
#IosonoPadreMaurizio

“Ha ragione Giorgia Meloni! È intervenuta opportunamente a sostegno di padre Maurizio Patriciello oggetto di derisione da parte di Vincenzo De Luca. Comportamento questo sconveniente per i profili istituzionali e molto pericoloso per il messaggio che viene dato a chi ha don Maurizio nel mirino”. Così Stefano Caldoro, capo dell’opposizione in Consiglio regionale della Campania sulle dichiarazioni di De Luca su don Maurizio Patriciello, condividendo il post sui social del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenuta questa mattina sull’argomento. “Ormai – continua Caldoro – prevale una assuefazione alle reiterate uscite teatrali del presidente della Regione. Come spesso sono le recite accompagnate da una fantasiosa ricostruzione della realtà che denotano ormai una deriva solipsista”.

“Il disperato quasi ex Presidente della Regione Campania, in mancanza di argomenti per continuare a fare ammuina, non trova di meglio che insultare un uomo di Chiesa che ha avuto il merito, negli anni, di porre all’attenzione pubblica un’emergenza sicurezza, ambientale e sociale, che le istituzioni facevano finta di non vedere voltandosi dall’altra parte. Questo è avvenuto nel periodo dei precedenti governi di sinistra quando invece che avviare un’azione di bonifica e risanamento, Premier, Ministri e Governatori preferivano, per propaganda e per mero calcolo politico, insultare gli avversari politici scelti di volta in volta”. Lo ha dichiarato l’on. Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

“Dopo anni di isolamento delle istituzioni, il Premier, Giorgia Meloni, sta coordinando, con successo, una sorta di Piano Marshall per Caivano per rendere inabitabile per camorristi e spacciatori un territorio che verrà restituito alla fruibilità della comunità. Ovviamente, De Luca, che, per incapacità o per mancanza di volontà, non è protagonista di questo rinascimento, anzi lo subisce, non trova di meglio che insultare chi, come Don Maurizio Patriciello, ha avuto il coraggio di scagliarsi contro gli autori materiali del degrado; questo è tanto più pericoloso in quanto è noto come la Camorra prediliga gli obiettivi isolati e delegittimati dalle Istituzioni”, ha aggiunto Cirielli.

“Il Governatore della Campania, con il disastro – ad esempio – della  delirante gestione dei fondi europei di coesione, che avrebbero potuto ben prima contribuire a rigenerare quel territorio, si è reso corresponsabile del dramma di Caivano. E come tutti i rei non trova di meglio che insultare a modo suo, con sgarbo e disprezzo, chi in qualche modo sta riuscendo nell’obiettivo. De Luca se ne faccia una ragione. A breve, ad esempio, a Caivano inizieranno le lezioni per gli studenti di quattro facoltà universitarie. Manca la facoltà del “buon gusto” alla quale l’ineffabile governatore potrebbe iscriversi”, ha concluso il Vice Ministro.

“Solidarietà a don Maurizio Patriciello, vittima e bersaglio di un incomprensibile e ingiusto attacco che offende non solo un uomo che merita apprezzamento e stima, ma tutti i campani perbene che in lui riconoscono l’impegno e il sacrificio nel combattere la camorra e la Terra dei fuochi”.

A dirlo sono il coordinatore regionale di Forza Italia, l’europarlamentare Fulvio Martusciello; la deputata Annarita Patriarca; e il senatore Franco Silvestro.

“Non si fa umorismo su temi che impattano drammaticamente sulla vita delle persone né si irride chi ha messo al servizio della legalità e della tutela dei diritti dei cittadini la propria vita e il proprio ministero – concludono i tre esponenti del partito azzurro –. Don Patriciello sappia che non è solo, e che per uno solo che ne prende scorrettamente in giro i meriti ce ne sono mille che lo sostengono”.

“Nel triste repertorio di Vincenzo De Luca trova spazio anche la derisione indegna verso don Maurizio Patriciello, a cui vanno la nostra solidarietà e vicinanza per l’attacco subìto. Ormai non ha più limiti la decadenza morale di un presidente di Regione che, non avendo argomenti e non riuscendo più a nascondere il fallimento su tutta la linea, galleggia tra la cafonaggine, la macchietta e le offese, colpendo chi, diversamente da lui, lavora da sempre per la difesa e il recupero di un territorio difficile come quello di Caivano. Il governatore non si smentisce mai. A lui – che confonde la cultura col nozionismo scolastico di un tempo lontano (il suo) – ricordiamo quello che dicevano i latini: rustica natura semper sequitur sua iura”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.

“Si vergogni De Luca che attacca un simbolo dell’anticamorra come don Maurizio Patriciello, a cui va tutta la mia solidarietà e vicinanza, definendolo ‘Pippo Baudo dell’area nord di Napoli, con relativa frangetta’. Parole sconcertanti da parte di un rappresentante delle istituzioni che, evidentemente, non sa distinguere tra chi la mafia la fa e chi la combatte”.

Così in una nota il senatore campano della Lega Gianluca Cantalamessa, capogruppo in commissione Antimafia e responsabile dipartimento del partito.