Incidente mortale sul lavoro nel porto, marittimo muore schiacciato da semirimorchio

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Un marittimo di 45 anni, Gaspare Davì è morto sul lavoro sabato sera nel porto di Napoli, mentre lavorava a bordo della nave Antares della Gnv.

Il marinaio di bordo stava ultimando le manovre di carico, prima della partenza della nave, quando è rimasto schiacciato dalla ralla, intenta a posizionare un semirimorchio. L’uomo, originario di Trapani, non si sarebbe accorto della manovra ed è rimasto schiacciato, morendo sul colpo. Gaspare Davì lascia moglie e due figlie. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i militari della Capitaneria di Porto. La procura ha aperto un’inchiesta per accertare le cause dell’incidente.

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Costruito in Giappone nel 1986, l’Antares può trasportare 888 passeggeri e 850 veicoli. Era diretto a Palermo.

Quando è avvenuto l’incidente stava lavorando a bordo della nave Antares della Gnv e stava ultimando le manovre di carico prima della partenza, quando è rimasto schiacciato dalla ralla, intenta a posizionare un semirimorchio.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il marinaio 45enne non si sarebbe accorto della manovra ed è rimasto schiacciato, morendo sul colpo. Lascia la moglie e due figlie.

La Fit Cisl Campania esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia del marinaio, in particolare ai familiari.

“Siamo stanchi di leggere fiumi di parole e commenti inutili – dice il segretario generale Alfonso Langella – che ogni volta accompagnano una morte assurda come quella avvenuta ieri sera. Non spetta a noi individuare le responsabilità, ma come sindacato chiediamo alle istituzioni nazionali e locali di fermare questa ondata di tragiche morti e di intervenire sulle norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro, che evidentemente non sono sufficienti o adeguate. Non possiamo definirci un Paese civile se un lavoratore rischia ogni giorno di perdere la vita in questo modo. Facciamo un appello accorato alle istituzioni – conclude Langella – oggi manca una formazione continua e strutturale, che dev’essere in capo a tutte le aziende. Accanto a questo, vanno intensificati i controlli ed emesse sanzioni più severe. Se non prendiamo la situazione di petto, continueremo solo a piangere i morti”.

Ormai è una situazione non più sostenibile. Nel paese nel 2024 stiamo registrando morti sul lavoro quasi ogni giorno, una media che pone anche la nostra regione tra le prime in Italia per numero di morti sul lavoro.
Il Governo deve intervenire con misure concrete e urgenti per fermare questa strage. Per queste ragioni con la Uil abbiamo proclamato 4 ore di sciopero per l’11 aprile prossimo. La patente a punti, così come è stata istituita serve a poco. Faciliterà la ricerca di nuovi espedienti alla riassegnazione di punti. La vita delle lavoratrici e dei lavoratori non può essere oggetto di escamotage. Oggi però è il momento del cordoglio e ci stringiamo alla famiglia del marittimo trapanese deceduto ieri sera nel porto di Napoli”
. Così il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, ha commentato l’incidente sul lavoro.

Un’altra vittima, un altro operaio morto a soli 45 anni mentre era a lavoro, questa è una strage che va fermata. L’indignazione non basta servono azioni forti, il governo ci ascolti” – ha commentato Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil di Napoli e Campania, commentando l’ennesima tragedia sul lavoro, questa volta, nel porto di Napoli.
Il prossimo 11 aprile – ha sottolineato – saremo in sciopero perché il mondo del lavoro pretende risposte, pretende azioni adesso. Servono più ispettori, servono controlli, serve frenare le gare al ribasso e i sub appalti. Serve una procura speciale per gli incidenti sul lavoro, per tutelare la vita delle persone. Perché la morte sul lavoro non è semplice fatalità, ma è un vero e proprio omicidio. Fermiamo questa mannaia“.

Gnv, la compagnia armatrice del traghetto a bordo del quale in un incidente sul lavoro ha perso la vita un componente dell’equipaggio, collabora per fare chiarezza sull’accaduto e garantisce supporto alla famiglia dell’uomo deceduto. Gnv ha diffuso una nota: “In merito a quanto occorso ieri sera a bordo della motonave Antares, Gnv esprime il proprio cordoglio e si unisce al dolore ai famigliari del collega, membro dell’equipaggio, che ha perso la vita nell’indicente, manifestando loro la massima vicinanza e supporto”, il testo della nota. “La compagnia prosegue nel garantire massima collaborazione alle autorità preposte per chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto – prosegue la nota – da una prima ricostruzione il marittimo sarebbe stato fatalmente investito da un semirimorchio durante la fase di carico sulla nave che si trovata ormeggiata presso il porto di Napoli e si preparava a partire alla volta di Palermo”.