Arrestati due latitanti.

Un frame tratto da un video della DIA di Napoli che ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione distrettuale, che riguarda due ville e un'attività commerciale ubicate in Casapesenna (Caserta), e riconducibili a familiari del noto capoclan casalese Michele Zagaria, dal valore complessivo di circa tre milioni di euro, 12 marzo 2019. ANSA/US DIA ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

La Dia ha coordinato l’arresto, in Olanda, di Alfredo Marfella, latitante dal 2016 perché oggetto di un mandato d’arresto europeo, scaturito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del Tribunale di Napoli per traffico internazionale di stupefacenti. L’operazione, precisa una nota, è stata possibile grazie al supporto del Team Antimafia olandese e di quella Procura Nazionale che, in costante contatto con la Dia, hanno localizzato il latitante, ritenuto il promotore e l’organizzatore di un’associazione che si poneva come intermediaria di acquirenti italiani verso trafficanti olandesi. La cattura è avvenuta, da parte degli uomini del Dipartimento di Polizia olandese, in un noto ristorante de L’Aja dove Marfella lavorava regolarmente come chef.L’operazione “può essere considerata il frutto di una strategia investigativa internazionale di contrasto alla criminalità organizzata, che la Dia ha sviluppato nel tempo, anche attraverso l’ideazione e la direzione della Rete Operativa Antimafia-Onne.

E’ ritenuto, assieme ad altri soggetti già arrestati, l’organizzatore e l’esecutore di due rapine in altrettante banche milanesi: Antonio Basile, latitante di 49 anni considerato vicino al clan Mallardo, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Giugliano in Campania. Era latitante dal 30 ottobre, da quando il tribunale di Milano aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere finalizzata alle rapine in banca, sequestro di persona e ricettazione.
Il 27 marzo 2018 Basile entrò in una filiale della Banca Popolare di Milano con un cappuccio calato sul volto portando via oggetti preziosi per circa 23mila euro. Per coprirsi la fuga chiuse in bagno il direttore e due dipendenti. Il 2 maggio invece prese di mira un’altra filiale della Banca Popolare di Milano. Fuggì con 16.500 euro, 1.600 franchi svizzeri, 1.100 sterline e con il contenuto di 35 cassette di sicurezza in cui erano custoditi preziosi per oltre il milione di euro. (ANSA)

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