Atti giudiziari al macero, GdF arresta funzionaria Corte d’Appello.

Cinque commercialisti ed un imprenditore sono stati messi agli arresti domiciliari dalla Guardia di Finanza di Napoli con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, 13 maggio 2021. I finanzieri del Comando provinciale stanno eseguendo , tra Campania Puglia ed altre regioni, sequestri di beni per un totale di 27 milioni di euro a 62 società. 93 sono i denunciati per il reato di indebite compensazioni fiscali. Secondo quanto emerso dalla indagini, i sei avevano organizzato una truffa nei confronti del fisco basata sulle compensazioni tributarie, che permettono al contribuenti di utilizzare i crediti per il pagamento dei debiti con il fisco. ANSA/ GUARDIA DI FINANZA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Mandava al macero ordinanze, decreti di intercettazione, sentenze, fatture, avvisi, richieste e impugnazioni di sentenze non per soldi  ma per sottrarsi al lavoro, Maria Rosaria Orefice, quasi 57 anni, funzionario giudiziario “pro tempore” della IV sezione Penale della Corte di Appello di Napoli per il quale il gip di Napoli Fabio Provvisier ha disposto oggi gli arresti domiciliari.

Alla donna gli inquirenti contestano la soppressione e distruzione di atti, corruzione, peculato, accesso abusivo ad un sistema informatico e truffa in danno dell’Amministrazione.

In più occasioni la funzionaria manifesta a terzi, scrive il gip, “preoccupazione sia per la mole di lavoro in capo al suo ufficio – a suo dire eccessivamente elevata – sia per la circostanza che alcuni fascicoli risulterebbero smarriti”, peraltro, “…con il silenzio di altri appartenenti all’amministrazione giudiziaria…”. Non solo.

I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli, coordinati dal generale Domenico Napolitano, per raccogliere prove e, contestualmente, evitare che questa imponente mole di fascicoli finisse al macero, nottetempo si recavano nel Palazzo di Giustizia per “salvare” gli atti fotografandoli. In un passaggio dell’ordinanza emerge addirittura il disappunto di un addetto alle pulizie che si lamenta, mentre svuota il contenitore della carta posto nell’ufficio della Orefice, della quantità di carta cestinata.

Tra gli atti salvati dalla Guardia di Finanza, figurano anche delle integrazioni a un procedimento riguardante il narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale, arrestato la scorsa estate e recentemente trasferito a Napoli dalle autorità di Dubai, e documentazione su Pasquale Fucito, alias ‘o Marziano, narcotrafficante del Parco Verde di Caivano (Napoli).
(ANSA).