Incentivi fiscali e contributi delle regioni del Meridione per poter acquistare montascale per disabili

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L’installazione di un dispositivo come il montascale, che sia a poltroncina, a pedana o a piattaforma, è sicuramente il modo più immediato e comodo per abbattere le barriere architettoniche, sia negli edifici pubblici che privati, per poter finalmente ridonare libertà di movimento e indipendenza ad anziani e persone con diverse tipologie di disabilità motoria.

L’acquisto di un montascale può sembrare un impegno molto gravoso, sia in termini di tempo che, soprattutto di denaro. In realtà non è così, compiere un passo del genere non deve spaventare poiché esistono varie tipologie di agevolazioni fiscali di cui possono godere tanto le persone disabili quanto coloro che hanno a carico un familiare disabile.

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Se si desidera acquistare una tra le tante tipologie disponibili di ausili per disabili e comprare per esempio un montascale nel sud Italia, ad esempio, farà piacere sapere che, oltre alle agevolazioni fiscali previste dal Bonus casa 2019 che valgono per tutto il territorio nazionale, si può fare richiesta anche per accedere a delle agevolazioni e contributi extra messi a disposizione della regione in cui si risiede.

In base alla legge regionale 13/89, ad ogni regione viene dato a disposizione un fondo destinato ai contributi per l’acquisto di impianti montascale. Per poterne usufruire basta presentare domanda al proprio comune di residenza. L’apertura delle richieste di contributi avviene ogni anno e il giorno della scadenza prevista per presentare la domanda è il 1° marzo.  Una volta si verrà inseriti in una graduatoria e i contributi verranno garantiti fino ad esaurimento fondi.

I residenti nella regione Puglia, ad esempio, possono usufruire di contributi regionali per effettuare l’acquisto di montascale.

È possibile farne richiesta ogni anno grazie alla legge 39 del 2002, la quale sancisce la possibilità di ottenere delle agevolazioni che hanno lo scopo di contribuire ad abbattere le barriere architettoniche.

Questa tipologia di contributi è riservata alle persone che hanno degli handicap di tipo motorio tali da limitare concretamente la loro possibilità di muoversi in autonomia, e servono a coprire le spese sostenute per l’acquisto.

La regione Campania, dal canto suo, grazie all’art. 18 della Legge Regionale n.11 risalente al 1984, garantisce dei rimborsi parziali per le spese sostenute per l’abbattimento delle barriere architettoniche per coloro che risiedono nei Comuni richiedenti.

Per quanto riguarda la Regione Calabria, la legge a cui fare riferimento è la n.8 del 23 luglio 1998, attraverso la quale vengono stabiliti interventi ad integrazione della legislazione nazionale riguardante l’abbattimento delle barriere architettoniche. Tali norme si applicano a tutti gli ambienti, tutte le costruzioni e strutture, tutti i servizi di trasporto urbano ed extraurbano che prevedano la permanenza di persone. Tale legge infatti ha come obiettivo quello di “garantire la piena utilizzazione degli ambienti e autonomia di ogni attività per tutti i cittadini”, senza alcuna distinzione di età, sesso, condizioni anatomiche e senso-percettive ecc, anche con l’utilizzo di montascale.

Le agevolazioni economiche relative all’istallazione di dispositivi di ausilio come montascale e servoscala nella regione Basilicata sono il risultato di vari interventi normativi regionali ad integrazione della legge 13/89.

La Basilicata fa riferimento alla legge regionale 6/200 per quanto riguarda la gestione delle richieste di contributo per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati. Il contributo in questo caso varia in base all’ammontare della spesa effettiva.

Per una spesa che non supera i 2.582,28 euro, il contributo va a coprire il 100% della somma, per una spesa che arriva fino a 5.164,56 euro, il contributo invece ammonta a 2.582,28, quindi più del 50% della spesa. Infine, per una spesa che va tra i 5.164,56 e i 15.493,70 euro, il contributo corrisponde al 75% della spesa totale.

Tutti i contributi regionali di cui si è parlato fini ad ora, come accennato, vanno ad affiancarsi alle agevolazioni fiscali per l’abbattimenti delle barriere architettoniche valide per tutto il territorio nazionale e che rientrano nel Bonus Casa 2019.

Grazie a queste agevolazioni è possibile detrarre dall’imposta lorda un importo pari al 19% della spesa totale sostenuta per l’acquisto, ma solo se si appartiene alla categoria di persone disabili, con una minorazione fisica, psichica o sensoriale, oppure se si ha fiscalmente a carico la persona che è portatrice di handicap.

Nel bonus casa 2019, rinnovato e prolungato fino al 31 dicembre 2019, rientra anche il Bonus ristrutturazioni, grazie al quale si ha la possibilità di detrarre un importo uguale al 50% della spesa sostenuta per gli interventi di ristrutturazione, se questa non supera la spesa massima di 96.00 euro, intesa per singola unità immobiliare.

L’Agenzia delle entrate ha riportato che sono da intendersi validi e quindi permettono la richiesta delle agevolazioni previste dal bonus ristrutturazione, tutti quei lavori di ristrutturazione edilizia mirati all’eliminazione degli infortuni domestici e delle barriere architettoniche nonché gli interventi volti a favorire la mobilità esterna e interna dei disabili, quindi anche quelli finalizzati alla realizzazione o installazione di dispositivi che favoriscono la mobilità delle persone disabili.

È importante inoltre sapere che, a partire dalla Legge di Bilancio 2018, è diventati obbligatorio comunicare all’Enea le informazioni relative ai lavori effettuati entro 90 giorni dalla data di ultimazione dei lavori tramite sito web.