Rapinati mentre erano seduti ad un bar in Piazza Trieste e Trento, l’orologio è falso, viene restituito.

Gli agenti della Questura di Napoli si fermano in memoria di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i due poliziotti uccisi a Trieste, 7 Ottobre 2019 ANSA/CESARE ABBATE

Una pistola puntata alla tempia, nel pieno centro di Napoli.

Due turisti svizzeri, domenica sera, erano seduti ad un tavolino di un bar di piazza Trieste e Trento, quando sono stati vittime di una rapina: davanti a tutti, a volto scoperto.

Un uomo è sceso da un’auto ferma in piazza, forse prima li aveva pedinati. Poi ha puntato la pistola alla tempia di uno dei due e lo ha costretto a consegnare l’orologio. Non poteva immaginare che non aveva rubato niente di prezioso, visto che si trattava di un falso. E così, pochi minuti dopo, l’orologio è stato finanche riconsegnato.

Scene di ordinaria violenza, a Napoli, che ancora una volta sono finite dritte nelle immagini di un sistema di videosorveglianza privata, non di quella pubblica visto che molte telecamere sono spente. “La questione sicurezza deve essere affrontata da un lato con il presidio del territorio e con una migliore organizzazione delle forze dell’ordine ma anche con azioni sulla videosorveglianza che stiamo mettendo in campo e nei prossimi mesi avremo dei risultati concreti perché ci saranno investimenti sia sulla manutenzione che sull’installazione di nuove telecamere”, rassicura il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Ma intanto restano ben impressi quei frame che raccontano una realtà sempre più preoccupante.

Non è la prima rapina nel pieno centro di Napoli, ma le modalità lasciano perplessi. L’uomo ha agito nella totale incredulità delle vittime al pari degli altri clienti del bar e del titolare stesso che ha chiamato subito la Polizia. Si è avvicinato a volto scoperto e ha puntato l’arma. Poi, dopo aver preso l’orologio, è salito a bordo di un Suv ed è andato via. Tempo pochi minuti e arriva il risvolto della vicenda, da suscitare altrettanta incredulità. Ai turisti svizzeri si è rivolto un altro giovane, sempre a volto scoperto. E questa volta l’orologio è stato restituito. Era falso, non sarebbe stato possibile piazzarlo, da qui la decisione del dietro front.

“Il tema delle rapine non è solo napoletano: lo vediamo in tutte le grandi città anche a Milano“, dice Manfredi. Ribadisce che “la sicurezza urbana è una delle grandi priorità che abbiamo davanti e ci deve essere grande attenzione da parte del Governo centrale”. Poi la rassicurazione: “Noi abbiamo una continua interlocuzione con la Prefettura e con le forze dell’ordine per migliorare il presidio soprattutto nelle zone più frequentate dai turisti. La questione sicurezza deve essere affrontata da un lato con il presidio del territorio e con una migliore organizzazione delle forze dell’ordine ma anche con azioni sulla videosorveglianza che stiamo mettendo in campo”. (ANSA)

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