Tragedia del lavoro, morto bracciante di 55 anni a Giugliano, lavovara a nero.

Coltivazioni di barbabietole colpite dalla siccità nelle campagne di Zibello in provincia di Parma. 25 luglio 2017. ANSA/ SERENA CAMPANINI

E’ morto probabilmente per il caldo torrido mentre lavorava sotto una serra per la coltivazione di meloni. Ha avuto un improvviso malore ed è deceduto subito dopo.
Cinquantacinque anni, lavorava al nero in un’azienda agricola all’estrema periferia di Giugliano, in provincia di Napoli.

Il fatto è accaduto mercoledì scorso ma si è appreso solo oggi.

Il titolare dell’azienda agricola, un uomo di 50 anni, è stato denunciato per utilizzo di manodopera non in regola, omicidio colposo e violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. La salma dello sfortunato bracciante è stata trasferita all’istituto di medicina legale dell’università “Federico II”, dove sarà eseguito l’esame autoptico.

Le indagini sono condotte dai carabinieri della caserma di Varcaturo, coordinati dal maresciallo Procolo Petrungaro. I carabinieri del posto insieme a quello del nucleo dell’ispettorato del lavoro, hanno sanzionato l’imprenditore agricolo anche per irregolarità relative alle norme igienico-sanitarie.

“Mentre a Roma si litiga per le poltrone, la strage dei “povericristi “continua. La morte di Pasquale, avvenuta sotto il sole d’agosto mentre a 55 anni raccoglieva dalle 3 del mattino meloni al nero per quattro soldi, è l’emblema della sconfitta di una classe dirigente incapace di trovare risposte ai bisogni reali delle persone e di garantirne la dignità innanzitutto del lavoro. Questa politica è pronta ad indignarsi per quello che avviene nell’altra parte del mondo, ma poi finge di non vedere ciò che succede a coloro cui promette senza mai restituire. Questa morte, la quarantesima in Campania solo nel 2019, è la drammatica spiegazione del significato di “crescita zero”. È la traduzione del concetto di “paese immobile”. È la fotografia del tasso di disoccupazione più alto d’Europa. È la dimostrazione degli effetti della spesa dei fondi europei ferma al 18% delle risorse assegnate. Ora mi auguro soltanto che questi governanti abbiano almeno la decenza di astenersi dal portare la loro solidarietà pelosa alla famiglia della vittima”.  

Così in una nota Severino Nappi, Presidente Associazione Nord Sud.