Coronavirus, Scotti (Presidente Medici): troppa lentezza e burocrazia, gli “esperti” non hanno mai visto un paziente.

“Non abbiamo usato i due mesi della fase-1 per capire cosa volevamo fare in fase-2. Il lockdown non era una soluzione per risolvere la virosi ma doveva servire per bloccare l’epidemia e garantirsi il tempo un ragionamento: invece leggo che nel decreto rilancio sono previsti 8 infermieri ogni 50mila abitanti da inserire nei distretti. Ma se il paziente chiama il medico, poi il medico chiama il distretto, il distretto deve attivare l’infermiere… insomma secondo qualcuno un’epidemia che ha questa velocità di contagio si risolve con la lentezza burocratica italiana applicata alla sanità. Ho qualche dubbio che gli esperti abbiano mai visto un paziente”. Lo ha detto Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei medici di Napoli e segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg).

“Purtroppo stiamo ancora inseguendo l’emergenza, non abbiamo utilizzato quel tempo per determinare modelli che avrebbero aiutato anche la produttività. Durante la prima fase – spiega Scotti – abbiamo potenziato le terapie intensive, ma adesso serve un meccanismo di medici sentinella con la capacità di identificare i casi subito e permettere di isolare il caso già dal sospetto, perché tra sospetto e tampone sono passati 10/15 giorni e mentre faccio tutti i ragionamenti sulla certezza del caso, i conviventi del paziente magari sono asintomatici, escono, fanno la spesa e vanno al lavoro”.