Ritorna in libreria un maestro del giallo italiano: Attilio Veraldi. Se ne parla al Campania Libri Festival con Homo Scrivens

Domenica 8 ottobre alle 16, Sala Fiamma – Sala Conferenze del Palazzo Reale si presenta il romanzo “L’amica degli amici” di Attilio Veraldi che torna in libreria nell’edizione Homo Scrivens.

Alla presentazione, che si svolge nell’ambito del II Campania Libri Festival, intervengono: Massimilano Amato, Francesco Pinto, Aldo Putignano, Serena Venditto, Luisa Veraldi.

 

 

Pubblicato per la prima volta nel 1984, seguito ideale di Naso di Cane (riedito anche’esso da Homo Scrivens nel 2022), il romanzo segue il commissario Corrado Apicella della squadra mobile di Napoli che, sulle tracce del boss Achille Ammirato, vola a New York per fermare il fiume di droga che dalla Grande Mela arriva in Italia. Ma il suo compito non sarà facile: New York è un labirinto di strade, caos e grattacieli dietro i quali si celano inganni e morti ammazzati. Riuscirà Apicella a sventare i piani di Ammirato e delle cosche malavitose italo-americane?

 

Il volume è arricchito dalla prefazione di Massimiliano Amato.

 

 

Attilio Veraldi, (Napoli 1925 – Monte Carlo 1999) ha cominciato a scrivere gialli a cinquant’anni. Traduttore e consulente editoriale, si è dedicato con successo al romanzo poliziesco d’ambientazione napoletana. Nel 1976 compare il personaggio di Sasà Iovine nel suo primo romanzo “La mazzetta”, grande successo editoriale da cui verrà tratto anche un film con Nino Manfredi, e poi anche in “Uomo di conseguenza” (1978). Il commissario Corrado Apicella compare nella “bilogia” Naso di cane (1982) e L’amica degli amici (1984).

 

 

Attilio Veraldi è uno dei Grandi Padri del romanzo di genere italiano, scrittore raffinato e appassionato, sullo stesso scranno olimpico di gente come Fruttero e Lucentini, Scerbanenco, Sciascia; che camminava sulle strade percorse da Mastriani, de Marchi e Matilde Serao, che attraverso i delitti avevano raccontato altre epoche di questa città terribile e meravigliosa. (Maurizio de Giovanni – La Lettura)

 

In un periodo in cui di camorra si parlava solo nelle cronache locali, attra-

verso la forma del romanzo, Veraldi è riuscito a raccontare Napoli e il potere

criminale come nessuno prima. (Roberto Saviano)