Terra Mia di Fabrizio Ciccarelli nell’antologia di poesie Il Federiciano.

“Terra Mia” è la nuova poesia del poeta scrittore Fabrizio Ciccarelli, entrata a far parte di un’antologia tutta dedicata al famigerato festival poetico nazionale “Il Federiciano”. La poesia ha avuto il merito di essere stata l’unica in lingua napoletana, ad essere stata pubblicata nella collezione.

La prefazione della raccolta di poesie porta una firma di tutto rispetto nel mondo della cultura letteraria italiana, quella di Alessandro Quasimodo: figlio del premio Nobel alla letteratura.

«Insieme alla Musica, considero quest’arte l’espressione più alta della creatività», asserisce Alessandro Quasimodo e continua: «La poesia, oggi, dovrebbe essere il diario dell’anima». Queste sono solo alcune frasi che ha voluto scrivere il figlio del premio Nobel nella sua prefazione dedicata al libro di poesie.

Il libro “Il Federiciano 2017” è disponibile in tutte le librerie nazionali.

Online: https://www.libroco.it/dl/AA.VV/Aletti-Editore/9788859145745/Il-Federiciano-2017-verde/cw870823370612450.html

 

Fabrizio Ciccarelli dopo l’esordio con il suo libro “Torno da Turista” ha ricevuto riconoscimenti notevoli che hanno inaugurato l’inizio di una brillante carriera da scrittore. Lo stesso libro, pubblicato nel 2016, ha vinto il premio letterario “Books for Peace 2017” – sezione saggistica. Una sua poesia è stata premiata alla X Edizione del Concorso Nazionale di Poesia Città di San Giorgio a Cremano, ed un’altra sua poesia intitolata “L’ammore che d’è” ha ricevuto una menzione d’onore e merito al Concorso Nazionale di Poesia Patrizio Graziani tenutosi lo scorso 28 ottobre a Gioia dei Marsi (L’Aquila).

«È importante far arrivare la lingua napoletana ovunque» sostiene il poeta Fabrizio Ciccarelli e continua asserendo: «Questa lingua sta trascendendo in un dialetto che si tenta di scrivere come lo si pronuncia, senza regole di sintassi. La lingua napoletana è piena di queste regole corredate da una fonetica espressiva. Per salvare questa nostra lingua bisogna leggere molto e farlo in napoletano. Consiglio a tutti i lettori di cominciare a leggere i classici napoletani».

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