Cellule staminali: il segreto di eterna giovinezza e bellezza? E’ dentro di noi. Parola al Dott. Marco Moraci

a cura di Susanna Messaggio

Il segreto dell’eterna giovinezza? E’ sempre stato sotto i nostri occhi, o per meglio dire : dentro dii noi! Con l’utilizzo delle cellule staminali, in Chirurgia Plastica si è entrati in una nuova era che è appunto quella della “Chirurgia Plastica ed Estetica Naturale”, dove protesi, filler ed interventi chirurgici invasivi stanno lasciando il posto a tecniche mini-invasive che prevedono anche l’utilizzo di materiali autologhi (ovvero appartenenti allo stesso organismo del paziente).

Tra le più avanzate e innovative tecniche di medicina rigenerativa vi è sicuramente quella che, alla base, vede l’utilizzo di cellule staminali. Siamo nel campo delle più avanzate tecniche di medicina rigenerativa, con un approccio completamente biologico, le cellule staminali del paziente possono essere considerate un avanzato ‘prodotto’ di medicina estetica. Oltre a svolgere un ruolo fondamentale per la salute e per il benessere del nostro corpo, esse sono in grado di intervenire riparando i tessuti danneggiati e sostituendo le cellule alterate. Questa tecnica non è solo il futuro ma già il presente. Studiata e vigilata in Italia da tutte le società scientifiche di settore quali Società italiana di medicina rigenerativa ; SICPRE ; AICPE , cosi come in tutto il mondo dalle società scientifiche internazionali , rappresenta il golden standard sia in chirurgia plastica che in medicina ANTIAGING .

La rivoluzione è dunque inarrestabile la chirurgia plastica ricostruttiva sta evolvendo alla velocità della luce in vera e propria chirurgia plastica rigenerativa.

Anche se si è ancora in una fase iniziale e pionieristica, le cellule staminali rappresentano il vero e proprio futuro della chirurgia plastica ed estetica. Tra le varie capacità che hanno esse sono in grado, a loro volta, di dar vita ad altri tipi di cellule. Lo fanno attraverso un processo denominato “differenziamento“.

 

In base alla potenzialità, le cellule staminali si suddividono in:

  1. Totipotenti: in grado di differenziarsi in qualsiasi tipo di tessuto
  2. Pluripotenti (o multipotenti): possono differenziarsi solo in alcuni tipi di tessuto
  3. Unipotenti: possono dar luogo solo ad uno specifico tessuto

Se consideriamo invece la sede di prelievo, le cellule staminali si distinguono in embrionali autologhe, fetali, da sangue placentare, da adulto: sono pluripotenti e provvedono al mantenimento dei tessuti ed alla loro riparazione dopo un danno. Già utilizzate per i trapianti di midollo osseo. Queste cellule sono anche in grado di differenziarsi in alcuni tipi di tessuti.

A spiegarlo è il dottor Marco Moraci, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica che opera in varie città italiane. Da Milano a Napoli, da Roma a Benevento, il medico, tramite tecniche all’avanguardia, esegue procedure che portano a risultati reali, concreti e duraturi nel tempo.

Sempre per quanto riguarda le cellule staminali, in diversi e importanti studi scientifici, è stato ampiamente dimostrato che queste, da adulte, si trovano in grandi quantità nel tessuto adiposo addominale. Dunque, se isolate e ritrapiantate, posso risultare molto utili nella chirurgia plastica ricostruttiva e nella chirurgia estetica per la ricostruzione tissutale.

 

Le applicazioni possibili

 

Le cellule si possono rivelare ad esempio, molto utili nelle operazioni ricostruttive o estetiche al seno, in quelle di rimodellamento corporeo, di riparazione di difetti cutanei, di ringiovanimento del viso, di lifting facciale e molto altro ancora.

 

Come funziona il trattamento e quali sono i vantaggi

 

Ma, nella pratica, come funziona esattamente l’innovativo trattamento che utilizza le cellule staminali? Lo illustra il dottor Moraci, esperto del settore.

“Il grasso viene estratto dall’addome, fianchi o gambe e viene processato attraverso una tecnologia avanzata  e da questo si isolano poi cellule staminali adulte pluripotenti (ADRCs). Una volte isolate, le cellule staminali vengono addizionate in alte concentrazione al grasso prelevato e ritrapiantate nelle zone da trattare con tecniche di stem-cell enriched fat grafting”.

Quanto dura la procedura?

“Il totale è di circa 3-4 ore. La procedura può essere eseguita anche in anestesia locale con sedazione. Queste tecniche prevedono quindi l’utilizzo di cellule staminali ritrapiantate insieme – o meno – a grasso autologo”.

 

A chi consiglia questi trattamenti?

“I pazienti potrebbero considerare questo tipo di procedure quando desiderano di migliorare una parte del proprio corpo in modo naturale in seguito ad invecchiamento, perdite di peso, danni tissutali, perdite di volume mammario in seguito ad allattamento ed in generale per rimodellare il proprio corpo”.

“Ci sono molti modi per utilizzare il proprio grasso arricchito con cellule staminali. Questo può essere utilizzato da solo in caso di mastoplastica additiva, permettendo un aumento di una o due taglie, se invece la paziente desidera un incremento maggiore, allora grasso e cellule staminali possono essere abbinati per ricoprire le protesi mammarie e dare un risultato più naturale. La scelta dipende dai desideri ed aspettative della paziente e da quanto grasso corporeo è disponibile”.

Quali sono i vantaggi di tale tecnica?

“Il trapianto di cellule staminali e grasso, così come il tradizionale lipofilling, è un modo più naturale per migliorare il proprio corpo. Non vengono utilizzati corpi estranei (protesi, fillers, ecc.). Il materiale utilizzato è semplicemente il proprio grasso e le proprie cellule staminali ed il prelievo è molto semplice da effettuare”.

“La tecnica è mini-invasiva e permette al chirurgo di arricchire il grasso con un particolare tipo di cellule staminali (ADRCs). Questo cellule sono staminali adulte e sono prelevate dal proprio corpo e non quindi da embrioni o campioni di laboratorio”.

“Questo tipo di cellule staminali aiutano il grasso a sopravvivere là dove trapiantato, fornendogli sangue, ossigeno e nutrienti. Con l’ausilio del proprio grasso corporeo, spostato da un’area anatomica ad un’altra, le zone trattate sembreranno, all’occhio ed al tatto, analoghe a tutte le altre del proprio corpo”.

Cosa fare dopo l’operazione

E dopo l’intervento, che cosa accade e come bisogna comportarsi? Il dottor Marco Moraci spiega che, nei giorni successivi, i pazienti potrebbero presentare lividi, gonfiore e/o dolenzia delle aree trattate. Il risultato finale sarà visibile comunque dopo 2-3 mesi.

“Le aree trattate appariranno all’inizio gonfie a causa dell’infiltrazione utilizzata per eseguire la metodica: questo fluido verrà gradualmente eliminato dal corpo”.

I possibili effetti collaterali

Come ogni procedura, anche questa che prevede l’utilizzo di cellule staminali, può portare con sé svantaggi ed effetti indesiderati. Ci sono i rischi legati all’anestesia e all’atto chirurgico in sé. Inoltre tale tecnica, a volte necessita di più interventi allo scopo di raggiungere il risultato desiderato.

“Gli effetti collaterali, secondo gli ultimi studi scientifici, sono gli stessi effetti collaterali legati al tradizionale autotrapianto di grasso.