Galleria Principe di Napoli torna a risplendere

Procedono i lavori di riqualificazione della Galleria Principe di Napoli, grazie al piano di
riqualificazione fortemente voluto dalla amministrazione comunale che ha stanziato dieci milioni di euro per restituire (finalmente) e al massimo splendore questo gioiello stile liberty che sorge al centro della città e che per troppi anni è stato abbandonato all’incuria.

Il cantiere durerà fino alla fine del 2025: l’obiettivo è riportare agli antichi splendori dell’epoca dei café chantant una galleria che un tempo era uno spazio culturale, ritrovo naturale dei più importanti intellettuali italiani e internazionali.

Il processo di recupero è iniziato già nel 2021 con la ristrutturazione degli spazi di
ScottoJonno (all’interno della Galleria), grazie all’investimento dell’imprenditore Luca Iannuzzi, che ha messo in campo un progetto visionario e coraggioso che ha restituito luce a un luogo magico che rientra a pieno titolo fra i siti più importanti della città.

La Galleria Principe di Napoli, infatti, è un vero gioiello rinascimentale, costruito tra il 1873 e il 1883, posizionato sulla linea che è considerata il miglio d’oro della cultura napoletana, che unisce idealmente Palazzo Reale e Capodimonte, a pochi passi dal MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), l’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella.

Oggi, grazie all’intervento dell’amministrazione, in primis del sindaco Gaetano Manfredi, si è finalmente deciso di elaborare e avviare un grande progetto di riqualificazione.

Apripista e ispiratore per tutti gli interventi di recupero che oggi ruotano intorno alla Galleria, è stato sicuramente Iannuzzi che nel 2021, prima ancora del piano di rilancio varato dall’amministrazione, ha iniziato il recupero di alcuni degli ambienti della Galleria, dove un tempo c’era il café ScottoJonno: seicento metri quadrati divisi tra un caffè letterario, un cocktail bar, una biblioteca diffusa, un bistrot e un ristorante. ScottoJonno, così come tutte le attività che hanno fatto da fieri custodi della Galleria, ha sicuramente dato ulteriore forza all’amministrazione, che ha portato a compimento un iter burocratico lunghissimo.

Luca Iannuzzi è il Presidente della Rete d’Impresa degli Esercenti Commerciali della Galleria
Principe di Napoli – nonché proprietario di ScottoJonno – e custode da sempre di un senso di napoletanità che negli anni lo ha portato a recuperare, insieme all’artista Eugenio Tibaldi, quegli edifici o attività in giro per Napoli che hanno ancora troppo da dire per soccombere allo scorrere del tempo.

Luca è la prima voce che si è schierata in difesa della Galleria, ed è quella che meglio
rappresenta la sua rinascita: “Prima dell’arrivo delle nostre attività, la Galleria versava in uno stato di abbandono e di degrado, tanto da rendere necessario l’intervento di messa in sicurezza della struttura a causa della continua caduta di calcinacci. C’era un’illuminazione molto fioca e la copertura in vetro era soggetta a forti infiltrazioni d’acqua”, problematiche importanti che persistono ancora oggi. “Era impensabile lasciare che questa meraviglia, testimone nei secoli della cultura napoletana, subisse così passivamente gli attacchi del tempo e dell’incuria”.

La Galleria Principe di Napoli, che conserva decori e dettagli originali, è soggetta al vincolo
monumentale e alla soprintendenza delle Belle Arti; perciò, ogni operazione richiede cura e grandi investimenti. I lavori sono affidati a una società che da anni si occupa di restauro conservativo di immobili di questo genere, e ha una profondissima esperienza in materia.

Le opere prevedono il ripristino della copertura, gli intonaci ammalorati o distaccati saranno rifatti, così come la pavimentazione, là dove le piastrelle hanno subito distaccamenti o lesioni. Lo stesso vale per l’illuminazione, per la sistemazione dei pluviali e delle gronde, che erano la causa di importanti infiltrazioni che negli anni hanno compromesso tutti gli intonaci, e per tutti quei dettagli e decori originali che verranno preservati nel rispetto della storicità.

Un’altra grande tematica che rappresenta uno dei punti principali del progetto è la ricollocazione dei clochards che ormai da anni vivevano questi spazi come fossero casa.

Una situazione di degrado che portava a condizioni di vita inaccettabili per i clochards stessi, che sono quindi stati trasferiti in centri d’accoglienza dedicati sul territorio, che miglioreranno notevolmente la loro condizione di vita e di salute.

L’investimento porterà sicuramente nuova linfa vitale alle attività e ridarà fiducia a tutta la
cittadinanza, che non nasconde l’entusiasmo per questa nuova vita. I locali oggi ancora vuoti non tarderanno a trovare la giusta valorizzazione; la Galleria è destinata a tornare ad essere uno spazio commerciale e culturale, proprio come quando è nata nel 1894.

“Possiamo dire – conclude Luca Iannuzzi – che il primo tassello di questa rinascita sia stato proprio la riapertura di ScottoJonno. Prima, infatti, la Galleria era vuota e i cancelli spesso chiusi, le navate erano buie, sporche, e prive di vita. Oggi a distanza di nemmeno un anno dalla riapertura, ScottoJonno torna a essere quel café chantant che un secolo fa era un punto di riferimento; la Galleria è di nuovo un ritrovo, si vedono coppie che ballano, orchestre che allietano le prime ore del mattino domenicale, intellettuali e una meravigliosa rappresentanza di quella aristocrazia napoletana ormai quasi persa, che torna in uno degli angoli da lei più amati. Napoli è orgogliosa di questa rinascita, e io sono onorato di farne parte, e felice di non aver mai perso la fiducia nei confronti del progetto”.