Goffredo e l’Italia chiamò, venerdì 12 al cineteatro Don Bosco di Caserta

Venerdì 12 gennaio alle 20:30 ci sarà una serata evento con la proiezione del film “Goffredo e l’ Italia Chiamò”.

Presenti in sala il regista casertano Angelo Antonucci, gli attori Vincent Riotta, Emanuele Macone e la produttrice Ekaterina Khundenkik.

Serata dedicata al grande cinema quella in programma il prossimo venerdì 12 gennaio presso il cineteatro Don Bosco. Nella storica sala di via Roma, verrà presentato, infatti, il film “Goffredo e l’Italia chiamò” dedicato al genovese Goffredo Mamelipatriota e autore dell’inno degl’italiani.

All’incontro interverranno il regista casertano Angelo Antonucciil protagonista Emanuele Macone impegnato nel ruolo di Mameli, Vincent Riotta che ha, invece, il ruolo del padre di Mameli e la produttrice del film Ekaterina Khundenkik . I quattro dialogheranno con il giornalista Antonio Luisè raccontando aneddoti, curiosità, ma anche le emozioni che hanno provato nel girare il film. Un cast ricco in cui compaiono star come Stefania Sandrelli, Maria Grazia Cucinotta ed anche il cantautore Francesco Baccini nei panni del compositore Michele Novaro. Scritto dallo stesso Antonucci insieme a Ekaterina Khudenkikh che ne è anche la produtricce, “Goffredo e l’Italia chiamò” è stato girato a Genova e in provincia nel 2022, con numerosi attori e comparse locali. Il film è stato prodotto dalle Società Futuro Productions, Srl e Elite Groupo International Srl di Roma, con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Cinema e Filse Liguria, con la collaborazione della Genova Liguria Film Commission.

Speciali ringraziamenti vanno alla Social Event Promotion di Luana Cavazzuti, l’agenzia Fiditalia di Carlo Bellaiuto, la Botteghella di Vincenzo Tammaro a Casola, il Bar Giacomo Serao di Caserta  la pasticceria Alfonso Caputo di Casagiove ed, ovviamente,  la direzione artistica del cineteatro Don Bosco.

 

LA TRAMA

 

“Goffredo e l’Italia chiamò” narra la vita di Mameli (Genova, 1827 – Roma, 1849). Nato nel quartiere del Molo in via S. Bernardo, era figlio di Giorgio, un nobile di origine sarda, e di Adelaide Zoagli, figlia dei marchesi Zoagli. Non ancora ventenne, fu autore delle parole del Canto degli Italiani (1847), più noto in seguito come Inno di Mamelimusicato da Michele Novaro, adottato un secolo dopo quale inno nazionale provvisorio della Repubblica Italiana nel 1946 e ufficialmente riconosciuto per legge quale inno nazionale della Repubblica nel 2017Fu eseguito per la prima volta il 10 dicembre 1847 a Oregina, sul sagrato del santuario di Nostra Signora di Loreto, dove fervevano i preparativi per la celebrazione dello “scioglimento del voto” a ricordo della cacciata degli austriaci del 1746, e migliaia di patrioti erano accorsi a Genova per ringraziare la Madonna e celebrare la liberazione della città dal nemico (sensibilizzando allo stesso tempo il re ad aderire alla causa dell’unità d’Italia). A quella manifestazione partecipò anche Mameli intonando il suo inno e sventolando bandiere tricolori, con l’accompagnamento della banda di Sestri Ponente. Mameli morì a 21 anni a Roma nel 1849 in seguito a una ferita infetta che si procurò durante la difesa della Repubblica Romana.