Autobus, Campania, immatricolazioni in rialzo, Napoli traina con il 60,6% di nuove targhe.

Dopo la crisi vissuta nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria ed economica, il 2021 avrebbe dovuto essere l’anno del rilancio per il settore dei trasporti. Ma si può parlare di vera ripresa? Per rispondere a questa domanda e capire le evoluzioni che hanno trasformato il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto di merci e persone dopo il primo anno di pandemia sia a livello nazionale, sia a livello locale, Continental ha realizzato la seconda edizione dell’Osservatorio sui macro-trend del trasporto pesante. Lo studio fa emergere le tendenze evidenziate dallo sviluppo del parco circolante in Italia e in Campania, attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione[1], l’anzianità e la categoria euro.

Immatricolazioni autobus: Napoli, traina con il 60,6% di nuove targhe

Il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto merci in Italia ha chiuso il 2021 con 24.168 immatricolazioni, in crescita rispetto al 2020 del 23,2%.

La Campania segue la scia positiva e segna un aumento del 14,4%, immatricolando 2.633 mezzi.

In regione, Napoli si attesta al penultimo posto con un timido +5,6% e 899 nuovi mezzi, davanti a Caserta (-27% a quota 267 nuove immatricolazioni).

 

Il settore nazionale del trasporto persone mostra un importante segnale di crescita, con 4.091 mezzi immatricolati nel 2021 a fronte dei 3.404 del 2020 (+20,2%)

Uno scenario contrastante si presenta invece a livello locale: tra le regioni in positivo, la Campania registra un aumento pari al 24% (il corrispettivo di 414 targhe).

Napoli traina la regione con il 60,6% di immatricolazioni e 334 nuovi mezzi.

 

Alimentazione: Napoli, poco più del 94% degli autobus è a gasolio

Nel 2021 in Italia il parco circolante di autocarri merci ha raggiunto le 4.290.042 unità. A livello di alimentazione, la situazione nazionale rimane pressoché invariata rispetto al 2020 con una netta predominanza del gasolio. Si nota una crescita, seppur timida, delle alimentazioni alternative.
La Campania vede l’elettrico a quota 0,1% e l’ibrido allo 0,2%. La percentuale di autocarri alimentati a gasolio rimane preponderante (91% del parco).

A Napoli è in linea con la media regionale la percentuale di mezzi elettrici, così come gli ibridi che si attestano allo 0,2%. I mezzi a gasolio superano di poco l’88%. Da sottolineare il dato dell’8,4% di mezzi alimentati a benzina.

 

Il parco autobus nel nostro Paese registra invece, nel 2021, 100.199 unità. Anche in questo contesto, dal punto di vista dell’alimentazione, il panorama è stabile rispetto al 2020, sebbene con qualche piccolo segnale di miglioramento: la maggioranza dei mezzi in circolazione rimangono a gasolio, mentre le quote di elettrico e ibrido crescono ma non superano l’1%.

Per le fonti alternative, in Campania l’elettrico segna lo 0,2% e l’ibrido si annulla. Il gasolio supera di poco il 96% e il metano tocca il 2,7%.

Napoli presenta un parco circolante composto quasi esclusivamente da mezzi a gasolio (94,1%). I Benzina registrano lo 0,8%, in linea con la media regionale, mentre per gli autobus alimentati a metano si registrare il dato più alto con il 4,4%. Le fonti alternative mettono a segno uno 0,3% per l’elettrico mentre gli ibridi restano a quota 0%.

 

Categoria Euro: Napoli segna un balzo in avanti nelle classi Euro 5 e 6, con  un +34%

Le categorie euro più presenti a livello nazionale nel comparto del trasporto merci sono Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, crescono e nel 2021 raggiungono il 35% del totale. Una percentuale elevata che supera la quota delle categorie più vecchie, dalla 0 alla 2. Ciò nonostante, è da notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 15%.

La situazione in Campania è più delicata in quanto il parco è composto per la maggior parte da Euro 0 che, da soli, superano il 25%. In generale, le classi più vecchie fino all’Euro 2 sfiorano il 46%. La percentuale si dimezza considerando le classi meno inquinanti che toccano il 21,3%.

A Napoli il tasso di Euro 0 – 2 supera il 47%. Le categorie Euro 5 ed Euro 6 segnano rispettivamente un 10,3% e un 12,2%, anche in questo caso con valori sopra la media regionale seppur marginalmente.

 

In aumento rispetto al 2020, in Italia, la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 42,3%. Stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0 ancora in circolazione, che rappresentano l’11,8% del parco.

Ben sopra la media nazionale, in Campania gli Euro 0 arrivano al 26,4% mentre gli Euro 5 ed Euro 6 al 27,7%.

Nel capoluogo, il tasso di Euro 0, 1 e 2, arriva complessivamente al 41% e i soli Euro 0 superano di poco il 26%. Le classi meno inquinanti fanno segnare i valori più alti in Campania, superando complessivamente il 34%.

 

Anzianità: Napoli virtuosa per parco autobus da 0 a 5 anni, la più alta della Regione

Il trasporto merci italiano è caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 15 e i 20 anni e le categorie “da 30 anni in poi” rappresentano il 15% del parco circolante. I veicoli recenti “da 0 a 10 anni” arrivano al 33,3%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri di massimo un anno (4%).

In Campania, invece, la fascia d’età più diffusa si alza a 20-30 anni (19,9%). Coerentemente, le percentuali per le categorie più giovani si abbassano: il 19,8% dei mezzi ha massimo 10 anni e solo il 2% massimo un anno.

Napoli traina la media regionale sia per la quota di autocarri con massimo 10 anni, che sfiora il 21% sia per quelli con oltre 20 anni che arriva al 46,6%.

 

Per il trasporto persone nazionale la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta il 20,5% del totale. Una quota in crescita di un punto percentuale rispetto allo scorso anno, ma ancora altamente superata dai mezzi vecchi di oltre 20 anni, che nel 2021 raggiungono il 26,9%.

In Campania la fascia di oltre 20 anni cresce di oltre 16 punti percentuali rispetto a quella nazionale. In regione i mezzi con un’età massima di 5 anni coprono cifre moto basse (14,1%).

Napoli conquista la maglia rosa per la quota di mezzi giovani, da 0 a 5 anni, con un +16,7%, mentre la percentuale di autobus oltre i 20 anni arriva a 38,5%.

[1] Fonte: Elaborazione Econometrica su dati ACI