Irregolarità nelle elezioni 2021, commissariato Ordine dei Medici

E’ stata notificato lo scioglimento del Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici-Chirurghi della Provincia di Napoli da parte della Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (Cceps) del Ministero della Salute, in seguito ad un ricorso, che fu frutto di irregolarità nelle operazioni elettorali del 2021.

L’Ordine a breve sarà commissariato.

«Un danno enorme per tutti noi e per i medici di Napoli e provincia che con le ultime elezioni avevano chiaramente espresso la propria intenzione di voto». La Lista Etica, che nel marzo del 2021 aveva vinto la competizione elettorale imponendosi con 1.293 voti in più rispetto alla lista avversaria, commenta così la notizia del commissariamento dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Napoli e provincia. A distanza di quasi due anni dalle elezioni, la Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (CCEPS) ha deciso di annullare, con propria decisione, il verbale conseguente alle elezioni per la nomina dei componenti Medici Chirurghi del Consiglio Direttivo, dei componenti della Commissione per gli iscritti all’Albo Odontoiatri, nonché dei componenti il Collegio dei Revisori dei Conti di questo Ordine per il triennio 2021 – 2024. Le elezioni, è bene ricordarlo, si erano tenute in presenza e on-line a causa delle restrizioni Covid. Una scelta adottata dal Consiglio uscente alla luce della difficile situazione epidemiologica, a garanzia della pluralità del voto. A garanzia di tutti, il Consiglio scelse di avvalersi della piattaforma informatica messa a disposizione dalla Federazione nazionale degli ordini (FNOMCeO); inoltre, come previsto dalle normative in commissione elettorale non erano presenti candidati uscenti o in lizza per le nuove nomine. Alla fine, la lista Etica vinse alle urne, reali e virtuali, con 3.541 preferenze rispetto alle 2.248 raccolte dalla lista avversaria. Un gap ancor più evidente in riferimento ai revisori dei conti, dove i voti in più in favore della Lista Etica risultarono 1.333. A dare modo alla lista sconfitta dalle urne di presentare ricorso fu però un blocco del sistema elettronico di circa 2 ore. Le perizie tecniche accertarono poi che il blackout informatico aveva impedito il voto a 495 camici bianchi, gli stessi furono richiamati al voto e solo 32 scelsero di non tornare alle urne, un numero marginale rispetto a quelli che sarebbero stati poi i voti di differenza in favore della Lista Etica. Sin qui la ricostruzione dei fatti. Nessun commento dalla Lista Etica sul merito della decisione assunta dalla CCEPS, solo una posizione di cauto riserbo. «Non sono note le motivazioni poste a fondamento del dispositivo – concludono dalla Lista Etica – per quel che ci concerne, tutto ciò che andava fatto è stato fatto al meglio. La sola cosa certa è che da questa situazione abbiamo ricevuto un grave danno».