Nasce UniRai, sindacato alternativo ad UsiGRai

La nuova realtà associativa – presentata all’Auditorium Due Pini di Roma – “nasce con la volontà di intercettare il malcontento tra i colleghi –  spiega Francesco Palese,  giornalista di Rainews24, tra i promotori insieme ad altri giornalisti delle testate Rai – che vuole essere incanalato in una ideazione giusta, per dare un’alternativa credibile”. L’obiettivo?  “Rompere un monopolio di idee”, dice il cronista di RaiNews24. Che tiene a sottolineare: “Per ora non è un vero sindacato, è un’associazione aperta. Poi, se ce lo chiederanno i  nostri iscritti, non escludiamo di diventarlo”.

Oltre alla componente di Usigrai Pluralismo e Libertà, sinora “abbiamo registrato 300 aderenti circa, e tra qualche giorno faremo le iscrizioni vere e proprie”, dice Palese. Il  giornalista scandisce: “Oggi qui c’è tutta la commissione di Vigilanza Rai al completo, a dimostrazione che non guardiamo in una direzione politica, da Augusta Montaruli e Francesco Filini di Fratelli d’Italia fino a Maria Elena Boschi. Nessuno può venirci a dire che nasce sotto un’egida politica specifica”.

A presentare l’evento Francesco Giorgino, che in apertura ha letto il saluto del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. “La libertà sindacale oltre ad essere pienamente  garantita dalla Costituzione, costituisce uno principi cardine dell’informazione – scrive – Ecco perché saluto con grandissima soddisfazione la nascita di Unirai, perché va nel  pieno segno del pluralismo”. Poi la parola è passata a Bruno Vespa: “Dall’84 ad oggi, anno in cui è stata fondata, non c’è stato un singolo momento in cui l’Usigrai (il Sindacato dei giornalisti Rai) non mi abbia attaccato. Per anni ha fatto valutazioni politiche, e il suo dominio a mio avviso, ha generato un problema di democrazia rappresentativa  all’interno dell’azienda. Non è possibile che la maggior parte dei giornalisti Rai si riconosca unicamente nell’Usigrai, che io considero la Cgil dei giornalisti. Spero, quindi,  fortemente che l’Unirai riesca ad attrarre molte forze e a crescere velocemente” conclude Vespa.

Durante l’evento si è discusso in un primo panel del ruolo dell’informazione nel servizio pubblico con la partecipazione di Angelo Mellone, direttore Daytime, Alessandro  Casarin, direttore Tgr, Paolo Petrecca, direttore RaiNews, Francesco Pionati, direttore Gr, Paolo Corsini, direttore Approfondimento, Angela Mariella, direttrice Relazioni  Istituzionali, Jacopo Volpi, direttore RaiSport e Nicola Rao, direttore Comunicazione. Proprio quest’ultimo, manifestando entusiasmo per questa nuova realtà associativa ha  affermato che “la nascita di Unirai garantisce quell’idea di pluralismo sindacale in grado di assicurare una Rai aperta ed inclusiva, caratteristica fondamentale per cercare di  rendere attrattiva quest’azienda anche per i cosiddetti Nativi digitali”. Sulla stessa lunghezza d’onda Claudio Pagliara, corrispondente Rai da New York, il quale ha sottolineato  che “il pluralismo in questa azienda è indispensabile e la presenza di questa associazione potrà garantirlo. Io – ha sottolineato Pagliara – non ho mai preso la tessera   dell’Usigrai, sindacato delle cui decisioni nella mia carriera ho subito le conseguenze. Per me – ha concluso Pagliara – il sindacato deve occuparsi dei contratti e  dell’aggiornamento dei dipendenti, non delle carriere“.

Nel panel successivo sempre moderato da Giorgino, sono intervenuti diversi componenti della Commissione di vigilanza Rai, tra cui le due vicepresidenti Maria Elena  Boschi  e Augusta Montaruli. Per la deputata di Italia Viva “il pluralismo è sempre un segnale positivo. Il mio augurio – ha sottolineato la Boschi – è che l’avvento di Unirai  rappresenti un’associazione non più legata al partitismo, ma che si basi esclusivamente sulle competenze, aspetto fondamentale in un periodo storico in cui la concorrenza per  la Rai aumenta sempre di più. La Rai – ha aggiunto la Boschi – deve riprendere a fare la sua differenza grazie alla credibilità che negli anni si è costruita, e questo lo potrà fare  garantendo il massimo del pluralismo”. Per Stefano Graziano, componente PD della Commissione vigilanza, invece, “ben vengano nuove associazioni, in quanto solo in   presenza di pluralismo si può parlare di servizio pubblico, ma questo – sottolinea Graziano, non toglie il ruolo importante che Usigrai ha svolto negli anni”.