Professioni, Sinigaglia (Consulenti Familiari): lo Stato ignora la leegge del 2013

Serve creare nuovi albi se esiste già la legge 4/2013? La voce dell’AICCeF (Associazione Italiana Consulenti Coniugali e Familiari)? “Ancora una volta lo Stato ignora i professionisti che lavorano secondo i dettami della Legge 4/13 accettando di dare vita a due nuovi albi, per Pedagogisti ed Educatori, professionisti che già erano inquadrati dalla medesima legge. Non si evince pertanto nessun bisogno di istituire due nuovi ordini professionali. Senza pensare che il tutto è anche in contrasto con le norme UE . Il testo in recente approvazione al Senato infatti, non tiene in considerazione le indicazioni che vengono dall’Europa, quale il test di proporzionalità previsto dalla direttiva (UE) 2018/958”. Commenta così la presidente nazionale dell’AICCeF (Associazione Italiana Consulenti Coniugali e Familiari) Stefania Sinigaglia, la decisione del Governo di istituire nuovi albi professionali in ambito educativo.

“E’ anacronistico – prosegue Sinigaglia – pensare di poter ragionare ancora una volta in un’ottica di sistema professionale basato sulla protezione dei mestieri. La complessità sociale che viviamo richiede competenze sempre più specialistiche che cooperano tra loro, ciascuna nel proprio segmento professionale, in una prospettiva sempre più ampia di inclusività ed integrazione delle specificità professionali. Il chiudersi dentro i propri confini evitando l’incontro e il confronto, non di rado è segno di debolezza e impoverimento”.

L’intento di AICCEF è quello di contribuire, con gli altri interlocutori istituzionali, ad arginare sempre più l’annosa polarità tra professioni ordinistiche e professioni associative che per troppo tempo ha concorso a rallentare ed in molti casi ad ostacolarne il cammino, verso una fattiva e piena riconoscibilità.

“Oggi – chiarisce la presidente Senigaglia – è fondamentale che ogni professionista abbia chiara contezza che in Italia siamo di fronte ad un sistema ‘duale’ delle professioni e la recente Ordinanza del Consiglio di Stato (995 del 31 gennaio scorso – sezione settima), rafforza tale visione dal momento che ha assimilato le Associazioni professionali agli Ordini per capacità e competenza, dando vita ad un riconoscimento di fatto delle professioni L.4/13. Essa riporta che i professionisti non ordinistici, alla luce della legge 4, garantiscono le tutele necessarie, vista la presenza del sistema delle associazioni e la loro iscrizione ad un registro ministeriale. Una restrizione delle loro attività potrebbe porsi in contrasto con la Costituzione”.