Sud Invest: la competitività dei Consorzi Asi per lo sviluppo del territorio, Michelangelo Raccio e la sua idea di Sviluppo Sostenibile

Dal 20 al 23 settembre si è svolto l’evento “Sud Invest: la competitività dei Consorzi Asi per lo sviluppo del territorio”, che si è svolto tra Roma e Benevento. Un nutrito parterre di ospiti illustri, come per esempio Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno e Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha caratterizzato la tre giorni organizzata dal Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della Provincia di Benevento in collaborazione con la Federazione Italiana Consorzi ed Enti di Industrializzazione. L’ASI Benevento e la F.I.C.E.I. hanno dato vita ad un dibattito focalizzato su temi importanti come ad esempio lo sviluppo economico e infrastrutturale del Mezzogiorno, le opportunità derivanti dal Pnrr, la sfida della transizione energetica e il rilancio dell’occupazione.

In materia di Sviluppo Sostenibile è intervenuto, mercoledì 20 settembre, anche Michelangelo Raccio, professore di Management ed Economia per l’Ambiente presso l’Università Vanvitelli della Campania. L’economista, ce a all’attivo la pubblicazione di due testi sulla tematica ha precisato: “Quando parliamo di fonti di energia dobbiamo avere una prospettiva di carattere mondiale e di lungo termine, con politiche economiche concertate tra tutti i Paesi, sviluppati ed in via di sviluppo. Questo è lo scenario di azione in cui siamo chiamati ad operare avendo coscienza del fatto che nel breve periodo la transizione energetica avrà ancora bisogno delle energie da fonte fossile. Lo sviluppo economico mondiale, infatti, oggi si fonda in maniera preponderante su questa tipologia di fonte energetica in quanto più duttile ed adattabile alle produzioni industriali; basti pensare che le centrali a carbone attive oggi nel mondo sono 2400 e la sola Cina, nel 2022, ne ha iniziato la costruzione di altre ulteriori 82. Tuttavia bisogna anche dire che le energie da fonti rinnovabili sono in crescita esponenziale e questa è una buona notizia. Insomma: il percorso, difficile e articolato, durerà decenni ma strada intrapresa è quella giusta; non bisogna illudersi, però, che la cosa sarà semplice e soprattutto breve”.