Valorizzazione della flora nei territori della Comunità Montana del Matese: Infascelli: “Progetto che avvalora i prodotti locali”

In merito al via libera del progetto dedicato alla flora del Matese, fortemente voluto dal presidente della Comunità Montana del Matese Michele Caporaso, che vedrà la collaborazione con il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II, abbiamo chiesto a Federico Infascelli, professore di nutrizione e alimentazione animale, maggiori delucidazioni.

  • Quanti e quali step prevede il progetto?

“La ricerca si articolerà in diverse fasi: la prima prevede una indagine, sia in termini quantitativi che qualitativi, della flora di interesse zootecnico; si provvederà poi a caratterizzare le derrate animali prodotte in funzione della scelta operata dagli animali al pascolo. Sulla scorta dei risultati ottenuti si individueranno i prodotti su cui puntare per una valorizzazione del territorio, in funzione del loro impatto ambientale e sulla salute del consumatore, in accordo con la visione olistica del One Health”.

  • Considerando il territorio matesino, prima ancora di cominciare il lavoro di ricerca, quali saranno le peculiarità su cui puntare?

“Sicuramente si porrà attenzione particolare sui prodotti che appartengono alla tradizione del territorio, individuandone e mettendone in risalto le peculiarità”.

  • Una collaborazione che darà giocoforza un valore aggiunto ai prodotti del territorio, quali saranno le professionalità che scenderanno in campo?

“Oltre ai professionisti che operano nel settore agricolo-zootecnico la ricerca vedrà coinvolti economisti e ogni altra figura che si occupa della valorizzazione del territorio”.

In virtù di un grande lavoro di indagine che sta per cominciare il presidente Caporaso si dice soddisfatto dei certamente proficui risultati che saranno raggiunti e augura un buon lavoro al gruppo di lavoro dei professori Federico Infascelli e Raffaella Tudisco, dell’agronomo zootecnico Fabio Zicarelli e della dottoranda Piera Iommelli.