La madre ricoverata per le percosse da parte del padre, 16enne tenta di darsi fuoco a Castellammare

Un ragazzo di 16 anni si è cosparso di benzina e stava per darsi fuoco davanti al pronto soccorso dell’ospedale di Castellammare.

E’ stato salvato appena in tempo dai Carabinieri.

Si era cosparso di benzina, era nel panico, e nella mano destra impugnava un accendino. I carabinieri si sono avvicinati e sono riusciti a strappargli dalle mani l’accendino.

Lo hanno portato in caserma e lì, tra le lacrime, ha raccontato la sua vicenda familiare ancora da ricostruire.

La mamma del ragazzo era in ospedale. La donna è ricoverata per delle lesioni e a picchiarla, scopriranno i militari, è stato il marito.

Forse il ragazzino ha solo voluto chiedere aiuto per porre fine ad una storia di violenza subita da lui e dalla madre.

“La drammatica storia del ragazzo di 16 anni che, cosparso di benzina, ha minacciato di darsi fuoco per le violenze subite dalla madre, lascia sgomenti e impone, in tutti noi, l’obbligo di tenere ancor di più alta l’attenzione sul drammatico fenomeno dei femminicidi”.

A dirlo è la deputata Annarita Patriarca (Fi), componente dell’ufficio di presidenza di Montecitorio e membro della commissione parlamentare d’inchiesta sulla violenza di genere.

“Una donna, una madre picchiata dal proprio marito davanti al figlio – ha aggiunto l’esponente azzurro – è una scena che addolora e che può marchiare per sempre una giovane vita fino a costringerla a tentare un gesto estremo, fortunatamente sventato dall’intervento immediato dei carabinieri”.

“Non possiamo tollerare che vicende così tragiche possano ripetersi in futuro. Al giovane e alla sua mamma vanno la nostra vicinanza e il nostro sostegno. Non possiamo permetterci di arretrare di fronte alla violenza bestiale di uomini che odiano le donne, incapaci di vivere in un contesto familiare senza trasformarlo in un inferno. Dobbiamo combattere una battaglia culturale oltre che giudiziaria contro la violenza di genere sradicando la distruttiva credenza che la prepotenza e la forza abbiano diritto cittadinanza nella nostra società”.