Consiglio Comunale, incontro sul bradisismo in Commissione Infrastrutture

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Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Antonio Di Vito, ha auspicato una collaborazione più efficace dei media nella diffusione delle informazioni verificate senza alimentare paure e false notizie.

La sismicità, ha spiegato Di Vito, è connessa alla deformazione crostale, conseguenza della sovrappressione multi-sorgente che genera enormi quantità di gas, con emissioni in zona Solfatara-Pisciarelli e a mare, nel Golfo di Pozzuoli.

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Per quanto riguarda la deformazione del suolo, non si registrano cambiamenti nell’andamento o nella forma.

Dal punto di vista geochimico invece, gli impianti di rilevazione, molti dei quali di nuova installazione, anche a mare, fotografano un processo di degassamento, con forti emissioni di anidride carbonica specie dall’area di Pisciarelli-Solfatara, la cui alta temperatura però consente che questi gas si disperdano velocemente nell’atmosfera. La composizione di queste emissioni di gas, insieme alla regolarità nella velocità e nella forma della deformazione del suolo, esclude la presenza di risalite magmatiche. Nessun collegamento vi è poi tra bradisismo e rischi collegati al Vesuvio, ha voluto precisare in conclusione di Vito.

L’assessore alle Infrastrutture ha ribadito la distinzione tra rischio vulcanico e rischio bradisismico.

Il livello di allerta per quanto riguarda il rischio vulcanico è quello attenzione, tale dal 2012. Per quanto invece riguarda il rischio bradisismico la legge 104 emanata dal Governo, oltre a garantire una serie di risorse finanziarie per la sicurezza e la prevenzione, ha definito due aree: l’area d’intervento, di cui fanno parte alcuni pezzi di Agnano, Bagnoli e alcuni pezzi di Pianura, che include circa 30 mila cittadini napoletani, e l’area d’intervento ristretta, centrata sul Rione Terra di Pozzuoli e che comprende circa 4 mila cittadini napoletani che vivono in alcune zone di Bagnoli.

Sulla recente scossa di magnitudo 4.4, nell’epicentro, localizzato nell’area della Solfatara, le accelerazioni, l’unico parametro da tenere in considerazione per valutare il rischio per gli immobili, sono state alte, ma non hanno portato a nessuna lesione strutturale. Già nelle aree adiacenti le accelerazioni, per la natura stessa del fenomeno bradisismico, tendevano a diminuire molto velocemente e all’altezza del pontile di Bagnoli l’accelerazione era diminuita a un decimo di quella all’epicentro, confermando la zonizzazione effettuata dal governo.

Scosse più forti del 4.4 sono possibili ma rimarrebbero in questo ordine di grandezza, tra 4.5 e 5, ha concluso Cosenza, tenuto conto che l’intensità è collegata alla lunghezza della faglia che nel caso dei Campi Flegrei è piuttosto piccola, di circa 1 kilometro.

Il dirigente alla Protezione Civile, Pasquale Di Pace, ha spiegato le azioni intraprese dal Comune. Riguardo al rischio bradisismico, la Protezione civile comunale sta svolgendo le analisi strutturali esterne per verificare la vulnerabilità degli edifici pubblici e privati, e ha attivato il piano di comunicazione in base alle disposizioni di legge, che prevedono anche la pubblicazione di un’app regionale. Per il rischio vulcanico invece, la protezione civile comunale ha Piano di allontanamento aggiornato che coinvolge 286 mila cittadini e 11 quartieri e che prevede una doppia modalità di esodo, assistito e autonomo. Sono poi pronte le tabelle informative da installare che indicheranno sia le aree di emergenza correlate al rischio bradisismico, sia i punti di raccolta per l’esodo assistito, in caso di rischio vulcanico.

Per quanto riguarda il preavviso, i cittadini nel caso in cui sarà attivato l’esodo per rischio vulcanico avranno 72 ore di preavviso. Nel corso del dibattito, i commissari hanno espresso un giudizio positivo per la chiarezza con cui è stato presentato l’argomento e hanno chiesto di attrezzare dei centri di raccolta nelle municipalità e di prevedere il supporto psicologico per i cittadini impauriti dalle scosse. Il presidente della Commissione ha chiesto maggiore efficacia nella comunicazione alla cittadinanza da parte della Regione, specie per quanto riguarda le vie di fuga, in modo da evitare che si verifichino situazioni di panico.