Coronavirus, detenuti asserragliati al carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Agenti di Polizia in assetto anti sommossae della Polizia Penitenziaraia presidiano il perimentro della Casa circondariale della Dogaia a Prato, polizia a causa della protesat dei detenuti, 9 marzo 2020. Sta mano a mano rientrando la rivolta dei detenuti all'interno del carcere pratese. Dopo una trattativa con un dirigente della polizia e con alcuni uomini del personale di polizia penitenziaria la maggior parte dei carcerati ha smesso di protestare. . Confermato al momento che non ci sarebbero feriti nè tra il personale nè tra i reclusi. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

Una cinquantina di detenuti stanno protestando nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dopo avere appreso oggi che una persona ristretta nell’istituto è risultata positiva al coronavirus.

Secondo quanto si è appreso i rivoltosi si sarebbero impossessati del reparto Nilo, tenuti sotto controllo dalla Polizia Penitenziaria. Al momento non si segnalano violenze nei confronti degli agenti.

All’esterno del carcere sono accorse diverse pattuglie delle forze dell’ordine, inoltre un elicottero sta sorvolando la struttura. Preoccupazione per quanto sta accadendo viene espressa, in una nota, da Aldo Di Giacomo, segretario generale dell’Spp: “Le carceri della Campania – dice il sindacalista – sembrano poter essere un focolaio perfetto per dare inizio a nuove sommosse. Il pretesto sarà sicuramente la scoperta di casi di coronavirus tra detenuti all’interno degli istituti penitenziari”. (ANSA).