Domiziana terra di nessuno, al buio e senza alcun controllo.

Bici e monopattini senza luci e con conducenti privi di giubbotti rifrangenti, auto che sfrecciano a forte velocità, lunghi tratti al buio e senza alcun controllo di forze dell’ordine.

E’ la fotografia della statale Domiziana, la storica strada che attraversa il litorale casertano fino a quello napoletano, ma anche la strada delle vacanze e la strada tra le più pericolose, perché attraversa per chilometri un territorio vasto dove vivono migliaia di disperati, perlopiù extracomunitari africani.

E dove regna l’illegalità, declinata anche in auto senza proprietario o assicurazione; come dimostra il recente investimento di una 34enne polacca, uccisa da un’auto già rottamata, il cui conducente e fuggito e non ancora identificato.

A scattare la “fotografia” è Tommaso Morlando, presidente dell’associazione Centro Studi Officina Volturno, che denuncia da anni le gravi criticità che si vivono nel comune di Castel Volturno (Caserta), dove emblema di degrado e abbandono è proprio la storica arteria realizzata dall’imperatore romano Domiziano.

Morlando ha percorso due volte la Domiziana, tratto Pinetamare-Castel Volturno, e lo ha fatto mentre in zona si contano 100mila presenze, tra residenti, turisti e i migliaia di immigrati non regolari. “Nonostante guidassi a velocità moderata – spiega – è stato veramente difficile superare le difficoltà che s’incontrano. Per chilometri non ci sono controlli, nonostante siamo in periodo di ferragosto. Bisogna intervenire immediatamente almeno per ripristinare l’illuminazione per evitare morti innocenti” “La manutenzione dell’illuminazione pubblica – spiega Morlando – è stata affidata ad un azienda di livello nazionale (EnelX) che oltre a garantire interventi immediati e altamente professionali, avrebbe portato per l’erario comunale risparmi per centinaia di migliaia di euro. Eppure da mesi, non si riescono a sostituire dei cavi che sarebbero stati trafugati (sulla Domiziana sempre trafficata e con le telecamere… boh?)” (ANSA).